Producono semilavorati di alta qualità nel distretto calzaturiero delle Marche (il secondo al mondo dopo la Cina) e hanno proposto una parziale riconversione industriale dello stabilimento della Golden Lady di Basciano.
Ai 420 dipendenti dell'industria tessile è scaduto oggi il contratto di solidarietà e il gruppo tessile Golden Lady, pur confermando la volontà di mantenere attivo il polo produttivo teramano - considerato comunque strategico per il tipo di lavorazione - ha annunciato la necessità di procedere ad una riduzione consistente del personale addetto "stante le condizioni di mercato".
I sindacati, che hanno chiesto un incentivo all'esodo, si sono riservati di sottoporre la proposta all'assemblea dei lavoratori. Per i sindacati erano presenti, Giovanni Timoteo e Manuela Loretone della Cgil; Serafino Masci della Cisl oltre alla rappresentativa aziendale.
Un lungo tavolo di trattativa che ha visto la partecipazione attiva di Giuseppe Sciullo dell'Assessorato Regionale al Lavoro, del servizio Relazioni industriali della Provincia, dello stesso sindaco di Basciano, Paolo Paolini.
"L'operazione di scouting industriale è stata fatta dalla stessa Golden Lady; la Sdg propone di riconvertire una parte dello stabilimento per la produzione di semilavorati per calzature con il reimpiego graduale, entro un anno, di circa 100 lavoratori della Golden lady - afferma il presidente Valter Catarra - c'è da gestire la delicata fase di passaggio dei lavoratori da un'azienda all'altra e i sindacati hanno chiesto una serie di garanzie per le maestranze. La trattativa è stata lunga ma in un clima sereno e costruttivo e, considerata la posta in gioco, penso che il risultato di questa lunga giornata possa essere considerata più che positiva".
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