C'è un moderato ottimismo da parte di produttori e contadini sull'andamento della stagione olivicola in Abruzzo, anche se la raccolta vera, soprattutto nelle zone interne, partirà non prima di un mese. Dopo la scarsa produzione dello scorso anno, si stima che per l'anno in corso la produzione di olio possa superare il 20-25% e in alcune aree dell'aquilano perfino il 30% rispetto al 2014, che viene considerato il peggiore degli ultimi anni. L'Abruzzo rappresenta una delle aree olivicole più interessanti per vocazione e per qualità produttiva grazie anche a una produzione media pari a circa 280.000 quintali di olio, in gran parte extravergine
Si stima mediamente una superficie olivetata di 45.000 ettari dalla quale vengono prodotte circa 1.500.000 quintali di olive e si calcola che sono almeno 63 mila le aziende olivicole interessate alla coltura delle olive che operano sull'intero territorio regionale. Quasi il 50 per cento della produzione arriva dalla provincia di Chieti, buona anche quella in provincia di Pescara (circa il 25per cento), il resto tra le province di Teramo e L'Aquila.
Per l'economia agricola abruzzese, l'olivicoltura rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti nonché una caratterizzazione del territorio, essendo molto ampia l'area di distribuzione della coltura che si estende dal mare alla montagna, dalle colline litoranee a quelle pedemontane della Maiella e del Gran Sasso. In Abruzzo sono riconosciute tre Dop: l'''Aprutino Pescarese'' nel territorio della provincia di Pescara; la ''Colline Teatine'' in provincia di Chieti;la ''Pretuziano delle Colline Teramane'' nella zona di Teramo. Gli oli Dop d'Abruzzo sono stati protagonisti assoluti sulla tavola dei grandi del G8, ospitato a L'Aquila nel luglio del 2009. Una confezione speciale targata Dop è stata donata alle delegazioni internazionali.
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