Denunciano il fallimento di un' iniziativa che in otto anni non ha fatto registrare un solo passo avanti mentre nel frattempo i lavoratori hanno perso anche l'indennita' di mobilita', fra imprese che si ritirano e nessuno insediamento realizzato, nessun posto di lavoro creato. I 380 lavoratori ex Burgo di Chieti, riuniti in comitato, hanno tenuto una conferenza stampa, guidati dal coordinatore Danilo Primiterra. Lamentano il fatto che e' rimasto al palo il progetto 'Inte', ovvero l'iniziativa di riconversione dell'area dell'ex cartiera di Chieti chiusa nel 2008, demolita. L'area, di 90.000 metri quadrati, avrebbe dovuto ospitare nuovi insediamenti artigianali e produttivi dando la priorita' nella assunzioni proprio ai lavoratori ex Burgo. Ma nulla di tutto questo e' accaduto: anzi proprio di recente due aziende, dopo aver firmato un preliminare di acquisto dei terreni, si sarebbero ritirate vedendosi restituire la caparra. I lavoratori oggi hanno chiesto chiarezza, soprattutto su un altro aspetto che emerge solo ora: ovvero un'opzione di vendita dei terreni ex Burgo di Chieti, sui cui dovrebbe attuarsi il progetto Inte, a favore della societa' Parco Paglia i cui insediamenti, tra i quali un albergo, un centro direzionale e una zona artigianale, confinano con l'area dell'ex cartiera teatina nella zona industriale di Chieti Scalo.
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