2.917 aziende sottoposte a controllo nel corso del 2015 e 1.279 posizioni lavorative irregolari accertate. Questi i risultati dell'attivita' di vigilanza svolta dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Chieti e Pescara nel corso del primo anno di controllo - il 2015 - a seguito dell'unificazione dei due uffici, finalizzata in particolare alla verifica dei rapporti di lavoro e della regolarita' contributiva. I controlli hanno accertato una evasione contributiva per oltre 9 milioni di euro consentendo all'erario di incassare 644.000 euro per sanzioni pecuniarie. I casi di lavoro in nero accertati sono stati 635 di cui 31 nel settore agricolo, 112 in quello edile, 62 nel settore industria e 430 nel terziario (pubblici esercizi dove sono stati accertati 196 casi di lavoro in nero). In 114 aziende e' stata riscontrata una percentuale di lavoratori in nero superiore al 20% dell'organico ed e' stata, quindi, adottata la sospensione dell'attivita' produttiva. I casi di riqualificazione del rapporto di lavoro sono stati 201 in prevalenza false collaborazioni ricondotte a rapporti di lavoro subordinato. Le violazioni in materia di orario di lavoro sono state 304. Venti i casi di somministrazione illecita di manodopera, tra cui uno riconducibile al reato di caporalato nel settore manifatturiero in provincia di Chieti. 248 i rapporti per violazioni di rilevanza penale. Quanto ai controlli nei cantieri per la ricostruzione post sisma di L'Aquila, le aziende ispezionale sono state 720 con 821 violazioni in materia di prevenzione. L'ufficio ha definito in via conciliativa 139 richieste pari al 90% dei casi e ha adottato 718 diffide per un importo di 3 milioni 600.000 euro di crediti retributivi a favore dei lavoratori.
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