Ernie e protusioni lombo sacrali, sindrome da tunnel carpale, tendiniti, ipoacusia e patologie respiratorie. Sono le malattie "professionali" piu' diffuse nel settore agricolo, come e' emerso dai due giorni promossi dal Patronato Epaca di Coldiretti Chieti in occasione della Fiera Agrifutura di Lanciano, in cui gli addetti hanno informato sugli adempimenti previdenziali in vista dei prossimi bandi del Psr oltre a divulgare una serie di informazioni sulla propria posizione previdenziale e possibilita' di presentare domande per il riconoscimento della malattia causata dal lavoro. Un'opera di consulenza ed informazione ad ampio raggio da cui sono emersi anche i dati relativi all'attivita' del patronato, che dal 2008 ad oggi ha portato al riconoscimento di oltre 3500 casi di malattia professionale per un corrispettivo di circa 4,5 mln di euro. "Il mestiere di imprenditore agricolo non e' tra quelli che godono del benefico dell'usura che garantisce al lavoratore un'uscita anticipata dal mondo del lavoro - afferma Fabio D'Amario, responsabile provinciale del patronato Epaca di Chieti - per i coltivatori diretti i danni da lavoro sono riconosciuti e indennizzati dall'Inail sotto forma di danno biologico o rendita vitalizia, previo riconoscimento dell'idoneita' del rischio lavorativo e nel caso in cui il danno o la somma dei danni dovesse raggiungere o superare il 16%".
Da qui, la disamina delle malattie piu' comuni, tra cui le ernie e protrusioni lombo sacrali, la sindrome da tunnel carpale, borsiti, tendiniti e patologie degenerative della spalla, ipoacusia oltre alle patologie respiratorie causate dall'inalazione di polveri da granaglie o anche da trattamenti con fitofarmaci e fitosanitari.
"Il Patronato Epaca della Coldiretti di Chieti - continua D'Amario - con i suoi due medici legali, un consulente esterno, un ufficio legale dedicato, oltre alla propria rete di collaboratori e convenzioni, e' in prima linea e si rende garante dei diritti dei lavoratori nel riconoscimento del danno procurato dal lavoro. Dal 2008 ad oggi- prosegue D'Amario - il patronato Epaca e' riuscita a far riconoscere oltre 3500 casi di malattia professionale e relativo indennizzo per un corrispettivo di circa 4,5 mln di euro, senza considerare le rendite vitalizie concesse"
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