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Mille persone in piazza per il rinnovo del contratto del pubblico impiego
Circa un migliaio di persone si sono ritrovate oggi in piazza Italia, a Pescara, per partecipare alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego. Una mobilitazione partita nelle scorse settimane in altre regioni e che oggi si e' conclusa toccando non solo l'Abruzzo ma anche il Veneto e la Liguria, come ha ricordato a Pescara Nicola Turco, segretario generale della Uil pubblica amministrazione.
"Chiediamo in primo luogo il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da 7 anni, 2.300 giorni, nonostante ci sia anche una sentenza della Corte Costituzionale a cui il governo non da' seguito. E a questa richiesta, ha detto Turco, abbiamo legato una serie di vertenze di carattere locale. Il segretario Uil ci ha tenuto a dire che "fare il contratto ai pubblici dipendenti e' solo una scelta politica: qualcuno sta provando a mettere in discussione il potere contrattuale e quindi il riconoscimento ai lavoratori di quanto dice la Costituzione. Non per niente c'e' una sentenza della stessa Corte che ha detto al governo di sedersi al tavolo e di fare il rinnovo dei contratti".
Facendo un bilancio delle manifestazioni regionali Turco ha sottolineato che "c'e' stata una grande partecipazione, la gente e' stanca di aspettare quello che e' dovuto e la prossima settimana, al termine di tutte le proteste regionali, valuteremo le possibili opzioni. Questa e' solo una prima fase e non escludiamo decisioni piu' forti, in futuro, se non avremo risposte positive. Il prezzo che stiamo pagando e' un prezzo che non hanno pagato categorie del privato. Nessuno e' arrivato a non avere due rinnovi di tornate contrattuali. E questo vuol vuol dire che i giovani si porteranno questo mancato rinnovo per 40 anni, nella loro carriera: sono perdite devastanti, cosi' facendo si crea un effetto di trascinamento nel tempo".
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