Parte l'operazione trasparenza degli oli extravergine di oliva dell'Abruzzo. Si tratta di oli extravergine di grande pregio ricavati da varieta' autoctone che potranno contare su una carta d'identita' realizzata grazie a due progetti finanziati nell'ambito del programma di sviluppo rurale Abruzzo 2007/2013, misura 1.2.4. riguardante la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale. Oliando PE e Oliando TE, cosi' denominati i due progetti i cui risultati finali sono stati presentati nell'ambito di un evento presso la Camera di Commercio di Chieti, sono stati cofinanziati dall'Unione Europea. Riguardano rispettivamente le cooperative Aprol Abruzzo di Val Vibrata e Plenilia di Pianella, organizzazioni di produttori aderenti ad Unaprol, consorzio olivicolo italiano, facenti parte della filiera olivicola nazionale organizzata da Coldiretti e inserite nella rete di Campagna Amica. Entrambe le cooperative sono, con il centro di ricerca Cotir di Chieti partner scientifico, capofila del progetti che utilizzano una tecnica messa a punto dallo stesso Cotir per identificare e certificare l'origine delle produzioni olivicole attraverso l'integrazione di due tecniche: i GIS - Sistemi Informativi Geografici e l'Nmr - Risonanza Magnetica Nucleare. Nei due anni di ricerca sono state coinvolte circa un centinaio di aziende olivicole nelle due province. Le imprese olivicole si sono sottoposte ad indagini, prelevamento di campioni, analisi relative allo stato del terreno, alle lavorazioni effettuate, ai sistemi di fertilizzazione e difesa adottati. Sono state effettuate doppie moliture, in frantoio, e presso il Cotir; oltre 400 i campionamenti e le doppie moliture che hanno permesso, attraverso l'incrocio dei dati, di risalire nel 97% dei casi agli areali di produzione. L'utilizzo dei GIS - Sistemi Informativi Geografici, ha individuato con certezza i territori di produzione in cui si coltivano le varieta' Tortiglione, in provincia di Teramo, e la Dritta in provincia di Pescara. L'impiego della risonanza magnetica nucleare Nmr ha poi permesso di individuare le aree omogenee di produzione, riportate in mappa, attraverso il profilo chimico dei campioni prelevati.
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