"La Regione Abruzzo non puo' che esprimere contrarieta' alle disposizioni del regolamento, nella misura in cui risultano preclusive le attivita' di pesca nell'area marina protetta del Cerrano, senza prevedere indennizzo alcuno a cura dello Stato a favore delle imprese di pesca". Lo afferma l'assessore regionale alla pesca, Dino Pepe, a margine dei lavori del Consiglio regionale, in occasione dei quali e' stato approvato il provvedimento amministrativo per la riformulazione del parere sul regolamento che disciplina le attivita' di pesca consentite nell'area marina protetta Torre del Cerrano. La deliberazione approvata in Consiglio costituisce la fase finale di un iter lungo e complesso e prevede che l'assemblea stessa riformuli il parere a suo tempo reso illegittimamente (per difetto di competenza assoluta) dalla Giunta regionale sullo "Schema di Regolamento delle attivita' consentite nell'Area Marina protetta Torre del Cerrano". Ai fini della formulazione del nuovo parere la fase istruttoria svolta ha riguardato una nuova ponderazione, tenuto conto anche del tempo trascorso, di tutti gli interessi sottesi, ed in particolare quelli relativi alle diverse componenti dell'economia locale, incluso il settore della marineria che pratica la pesca dei molluschi bivalvi, su cui gravano le limitazioni maggiori (divieto assoluto di pesca e di transito), al fine di ottimizzare la sostenibilita' ambientale e socio economica di un importante intervento di tutela del territorio. L'istruttoria e' stata fatta nell'ambito della Conferenza regionale della Pesca Marittima e dell'acquacoltura, con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e, dopo varie riunioni, la Conferenza espresse avviso favorevole all'adozione di un nuovo attrezzo da pesca da utilizzare per la pesca delle vongole all'interno dell'AMP Torre del Cerrano, formulando inoltre ulteriori indicazioni alternative e/o integrative a detta ipotesi. Il parere reso dall'ISPRA, di fatto, ha precluso la possibilita' di utilizzo di detto attrezzo per la pesca all'interno dell'AMP Torre del Cerrano per la pesca delle vongole e restava pertanto percorribile unicamente l'ipotesi subordinata che prevede un indennizzo in favore delle imprese di pesca alle vongole interessate dalla limitazione alle attivita' di pesca conseguenti al permanere del divieto assoluto di pesca nell'AMP Torre del Cerrano stabilito dal vigente Regolamento. Considerando la lunghezza della costa a disposizione nel Compartimento Marittimo di Pescara per la pesca dei molluschi bivalvi, pari a circa 60 km, poiche' il tratto di costa interessato dall'AMP e' pari a 7 km, risulta che il divieto investe l'11,7% del Compartimento. La riduzione delle opportunita' di esercizio dell'attivita' si e' tradotta in un carico eccessivo di prelievo della risorsa "vongola" che ha comportato un grave depauperamento di essa, tradottasi in un dimezzamento dei quantitativi pescati, che ha obbligato il COGEVO Abruzzo a ridurre sensibilmente le giornate di pesca ed incrementare i periodi di fermo delle attivita'. "Per le ragioni sopra esposte - conclude l'assessore Pepe - avendo rilevato che vi sono le condizioni per ritenere il divieto assoluto eccessivamente penalizzante per imprese di pesca e per i marittimi interessati, abbiamo proposto al Consiglio regionale l'espressione di un nuovo parere sul regolamento, che esprima la contrarieta' della Regione Abruzzo alle disposizioni che esso reca, nella misura in cui risultano preclusive delle attivita' di pesca dei molluschi bivalvi nell'areale dell'AMP Torre di Cerrano, senza prevedere indennizzo alcuno, a cura dello Stato, a favore delle imprese di pesca abilitate all'esercizio di tale modalita' di prelievo ittico, iscritte al Compartimento marittimo di Pescara e dei relativi Marittimi".
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