Sit-in davanti alla prefettura di Pescara di oltre 200 lavoratori impegnati nei settori delle pulizie, della ristorazione collettiva, dei pubblici esercizi, delle farmacie, delle terme, delle agenzie di viaggio, per lamentare il mancato rinnovo dei propri contratti nazionali. Il presidio dimostrativo e' stato organizzato nelle principali piazze italiane dalla Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti. La platea di lavoratori coinvolti in Abruzzo e' vasta: sono circa 35mila le persone, che da 3 anni, in alcuni casi anche da 6 anni, attendono il rinnovo del contratto. "I lavoratori - ha spiegato Lucio Cipollini, segretario provinciale della Filcams Cgil - rivendicano anche salari, diritti e condizioni lavorative migliori. Con la spending review ci sono continue richieste di riduzione delle prestazioni e questo, ovviamente, si ripercuote sugli stipendi. Ci sono lavoratori part time o persone che fanno tre lavori per riuscire a guadagnare 800 euro al mese". Per quanto riguarda i lavoratori, ad esempio, gli addetti alle pulizie e alle mense, il sindacalista ha evidenziato che tra i motivi che impediscono il rinnovo del contratto c'e' la questione delle clausole sociali: "Quando l'appalto scade - ha spiegato Cipollini - la societa' che subentra ha l'obbligo di riassumere il personale della precedente impresa. Le aziende invece vogliono mano libera e questo mette seriamente a rischio i posti di lavoro. Chiederemo al prefetto - ha concluso - di farsi portavoce nei confronti del Governo delle nostre richieste"
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