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Pubblicato il 20/09/2016 21:09

Santa Croce, il patron Colella audito dalla conferenza dei capigruppo

"Ai consiglieri regionali ho ribadito che oramai e' per noi una via obbligata procedere al licenziamento dei nostri 75 dipendenti". Cosi' Camillo Colella, patron della Santa Croce, marchio nazionale di acqua minerale che si produce a Canistro, al termine dell'audizione da parte Conferenza dei capigruppo del consiglio regionale d' Abruzzo. L'imprenditore molisano, accompagnato da uno dei suoi legali, Roberto Fasciani del foro di Avezzano, ha ribadito anche l'intenzione della Santa Croce di chiedere risarcimenti milionari all'ente regionale "per i danni di immagine patiti". Colella ha spiegato quanto a suo avviso accaduto in una vicenda che lo ha portato ad attivare le procedure di mobilita' per i 75 dipendenti che dal 23 novembre prossimo avranno per 18 mesi l'ammortizzatore sociale per poi essere licenziati. La Regione ieri ha riconfermato che emanera' il nuovo bando a stretto giro visto che ha reso noto di aver apposto i sigilli per evitare che l'azienda capti ancora, circostanza smentita dalla societa' per azioni.

L'impegno preso dai consiglieri e' stato quello di approfondire la vicenda in una nuova conferenza dei capigruppo, a cui saranno chiamati a riferire le parti sociali e anche il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, che si e' fatto carico, in prima linea e in virtu' della delega alle "crisi industriali", di una vertenza che vede contrapposta la societa' che accusa l'ente di "manifesta ostilita'", per non aver concesso proroghe alla concessione dell'utilizzo delle sorgenti, di aver sbagliato il bando, privo della valutazione di impatto ambientale, vinto a fine 2015 dalla Santa Croce, poi annullato dal Tar dopo un ricorso del Comune di Canistro. La Santa Croce ha impugnato la sentenza del Tar, e attende ora il pronunciamento del Consiglio di Stato. "Non abbiamo espresso ai consiglieri - aggiunge Colella - la richiesta di proroghe, che finora non ci sono state concesse, oramai e' tardi e neanche il nuovo bando a questo punto e' per noi prioritario, la nostra intenzione e' quella di chiudere l'azienda, perche' a queste condizioni non e' possibile per noi andare avanti".

 

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