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Pubblicato il 30/11/2016 09:09

Sit-in dei lavoratori Telecom a Pescara contro i tagli

Ma l'azienda smentisce qualsiasi indiscrezione relativa all'individuazione di esuberi

Sciopero e sit-in di protesta questo pomeriggio a Pescara di una rappresentanza dei 700 lavoratori abruzzesi della Telecom preoccupati per il futuro, in conseguenza delle scelte aziendali a livello nazionale. Davanti alla sede Telecom di via Tiburtina con striscioni, fischietti e volantini distribuiti ai passanti, i dipendenti della societa' telefonica hanno manifestato il loro disagio chiedendo lumi all'azienda. "Questa protesta - spiega Guido Cupido, Slc Cgil Abruzzo - nasce dalla disdetta, da parte della Dirigenza Aziendale di Tim, del contratto di secondo livello, ovvero il contratto aziendale, che determinera' un taglio secco dei diritti e dei salari dei lavoratori". "Un fatto grave - prosegue - anche perche' in questa azienda i lavoratori sono al settimo anno di applicazione dei contratti di solidarieta', quindi da tempo si fa ricorso ad ammortizzatori sociali. Questa azienda vuole competere sulla riduzione dei costi senza dare prospettive occupazionali. In Abruzzo - aggiunge Cupido - siamo circa 700, ma questa non e' una protesta solo regionale, e' italiana, con tutte le regioni che si stanno mobilitando per chiedere al top management di ritirare la disdetta. Una protesta che si concludera' con una manifestazione nazionale il 13 dicembre a Roma". "Siamo preoccupati perche' il Piano che sta portando avanti il nuovo amministratore delegato di Telecom prevede di fatto solo tagli nell'ordine di un miliardo e 600 milioni - precisa Silvano Del Cotto, Fistel Cisl - senza parlare di un Piano industriale di rilancio e sviluppo aziendale. La disdetta di tutti gli accordi aziendali fa si' che ci sia un ritorno indietro di cinquant'anni e questo non e' accettabile". Rosario Marini, Uilcom Abruzzo, sottolineato: "Oggi si lotta per i diritti, per il lavoro e per la nostra Azienda che nel 1999 contava 120mila dipendenti e oggi solo 45mila. La verita' e' che con questa disdetta del contratto di secondo livello si vuole ridurre il salario dei lavoratori. Basta tagliare sulle persone, sugli stipendi e sui servizi". 

 "Tim smentisce qualsiasi indiscrezione relativa all'individuazione di esuberi all'interno della societa' e all'avvio di procedure di legge conseguenti". Cosi' l'azienda di telecomunicazioni che affida a una nota la sua posizione in merito alla manifestazione dei lavoratori . "L'azienda- si legge nella nota - ha piu' volte ribadito alle organizzazioni sindacali la volonta' dell'attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione professionale che porteranno a un piu' efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l' internalizzazione di attivita' ad alto valore aggiunto e il potenziamento delle attivita' legate al core business aziendale. Tim ha inoltre avviato un piano straordinario di contenimento dei costi di struttura e di miglioramento della spesa senza influenzare, neppure in minima parte, il livello degli investimenti previsti ne' l'attuale costo del lavoro". L'azienda "infatti - prosegue la nota - e' fortemente impegnata per lo sviluppo delle infrastrutture e per la digitalizzazione del Paese grazie a un piano di investimenti di 4,5 miliardi di euro per lo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile nel triennio 2016-2018. Un impegno che ha permesso gia' a inizio novembre di centrare gli obiettivi di copertura della fibra ottica e del 4G previsti per la fine del 2016, e di incrementarli ulteriormente. Questi risultati hanno consentito all'azienda anche di incrementare il fatturato registrando il miglior risultato dal 2007 delle attivita' in Italia". "Allo stesso tempo - prosegue - e' stato avviato un confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato alla ricerca di soluzioni che consentano di adeguare le previsioni dell'accordo del maggio del 2008 alle mutate condizioni di mercato e alla conseguente esigenza di migliorare i livelli di servizio per la clientela anche nella prospettiva, in particolare, di condividere misure e soluzioni normative a sostegno degli inevitabili progetti di riqualificazione e riposizionamento professionale, funzionali a nuova occupabilita' aziendale sostenibile". Infine. "La trattativa sindacale e' improntata ad ampia disponibilita' a discutere ed e' ispirata ad una filosofia di recupero di produttivita' interna e una redistribuzione degli auspicabili risultati ottenuti. La disdetta dell'accordo del 2008, purtroppo storicamente privo di scadenza, e non della contrattazione di secondo livello, va letta come peraltro chiarito alle OO.SS., quale adempimento finalizzato ad avviare un nuovo tavolo di confronto caratterizzato da celerita' e certezza dei tempi di trattativa".

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