I dipendenti della Santa Croce di Canistro revocano lo sciopero dopo due settimane ma al momento di recarsi in azienda, hanno trovato i cancelli dello stabilimento chiusi. Si aggrava lo scontro e la vertenza sale a livelli di assoluta conflittualita', dopo la decisione da parte della Regione Abruzzo di attuare il sequestro amministrativo preventivo di oltre 8 milioni di bottiglie e 7,7 milioni di litri d'acqua, portato a termine negli ultimi due giorni. Dirigenti regionali e forze dell'ordine sono dovuti entrare nello stabilimento forzando un ingresso, di fronte al rifiuto di aprire del patron della societa', Camillo Colella, per il quale l'Ente non ha il potere ne' di entrare in una proprieta' privata ne' di sequestrare l'acqua. "Una volta che la Regione avra' chiarito la questione del sequestro amministrativo preventivo dell'acqua potro' stilare il programma di lavoro per tutta l'azienda, compresi dipendenti e collaboratori", precisa l'imprenditore. Da mesi nello stabilimento e' in corso una dura vertenza, con 75 lavoratori fino a ieri in sciopero che, a fine novembre, entreranno in mobilita'. Motivo del sequestro, per la Regione, l'ipotesi che l'acqua minerale sia stata imbottigliata dalla Santa Croce dopo la cessazione della concessione, avvenuta a fine 2015. La prova sarebbe, come si legge nel verbale di sequestro, che "i fogli identificanti la tipologia di imbottigliamento e il numero delle bottiglie, presenti in ogni bancale, riportavano date di imbottigliamento successive a quella concessione". L'azienda avra' ora dieci giorni per rispondere alla Regione e controdedurre in merito al sequestro. A quel punto l'Ente dovra' prendere una decisione definitiva di conferma o dissequestro. La Santa Croce e' pronta a dare battaglia in tribunale, come gia' annunciato da Colella. Le bottiglie, nel frattempo, resteranno sotto sigillo. Il patron non si era presentato ieri all'incontro convocato nella sede della Provincia dell'Aquila per discutere del ricorso all'ultimo ammortizzatore sociale a disposizione, la messa in mobilita' dei lavoratori. Il passaggio e' stato rinviato al 18 novembre.
Per circa due settimane e fino a ieri i dipendenti hanno presidiato lo stabilimento impedendo l'ingresso a camion, personale e proprieta', anche ostruendo il passaggio con alberi e massi. Da oggi lo sciopero e' stato revocato. La Santa Croce Spa ha spostato la produzione dopo la revoca del bando in seguito al ricorso al Tar da parte del Comune di Canistro e dopo i dinieghi alle istanze di proroga presentate dall'azienda da parte della stessa Regione e, in ultimo, dopo i sigilli apposti alla saracinesca. La Regione ha emanato un nuovo bando.
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