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Pubblicato il 31/03/2016 09:09

Vertenza Brioni, 1.200 lavoratori all'assemblea coi sindacati

Quasi 1.200 lavoratori della Brioni di Penne hanno gremito le tribune dello stadio Comunale di contrada 'Campetto' del centro vestino per esaminare con i sindacati, le proposte presentate dalla proprieta', alla luce dell'ultimo tavolo tenuto con la Regione Abruzzo. La volonta' manifestata dal management e' quella di una diminuzione del numero di esuberi (402) inizialmente individuati. Leonardo D'Addazio, sindacalista Cisl ha detto che "non c'e' ipotesi di accordo al momento: e' positivo l'avvio di una trattativa, ma non siamo certo soddisfatti".

"Dobbiamo continuare a lottare per difendere il nostro posto di lavoro. La presenza oggi di ancora piu' persone rispetto all'assemblea di un mese fa dimostra che se uniti possiamo raggiungere i risultati che ci siamo prefissati. C'e' una intera area che lotta per salvaguardare un insediamento da cui dipendono le sorti dell'economia Vestina". Secondo Domenico Ronca, segretario Filctem Pescara, "qualche piccolo passo avanti in questa vertenza e' stato fatto perche' siamo riusciti ad impedire all'azienda di aprire la procedura di mobilita' che si voleva perseguire e che fino all'ultimo ha tentato di portare a termine. Oggi l'obiettivo che vogliamo e' quello, se e' possibile, di evitare qualsiasi licenziamento considerando che possiamo contare anche sulla solidarieta' delle istituzioni ed enti locali. Un fatto importante e non scontato: io voglio dire che oltre a ringraziare il Ministero del Lavoro, la Regione Abruzzo e il vice presidente Lolli, voglio dire che questo e' il risultato soprattutto della iniziativa e della unitarieta' dei lavoratori che hanno posto all'attenzione di tutti una vertenza che va oltre i confini regionali".

Luca Piersante della Uil ha sottolineato come "noi abbiamo intenzione di salvare il salvabile e cioe' tutti i posti di lavoro. La vertenza e' complicata perche' 450 esuberi non si dichiarano dalla sera alla mattina e purtroppo l'azienda ha messo in campo un piano industriale, a cui doveva legare questi esuberi, che non ci soddisfa e purtroppo non riesce a soddisfare neanche la possibilita' di azzerare questi numeri e quindi gli sbocchi ora sono quelli di attivare gli ammortizzatori sociali e cercare di far mettere dalla proprieta' dei fondi sul Piano industriale per cercare di riportare dentro piu' lavoro possibile"

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