Nasce per semplificare le procedure ma la mancata previsione di un periodo di transizione sta creando piu' di un problema agli enti appaltanti e, quindi, alle imprese fra novita' e difficolta' interpretative. A sciogliere alcuni nodi ci pensera' il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, che venerdi' 8 luglio sara' a Teramo (ore 15 sala polifunzionale "Cristina da Pizzano") invitato dalla Provincia. Nel suo ruolo di stazione appaltante, l'ente, ha organizzato un seminario di studi che vedra' la partecipazione, oltre che del viceministro, del coordinatore del corso di Laurea in Scienze delle amministrazione (Unite) Salvatore Cimini; dei docenti di diritto amministrativo, Ruggiero Dipace e Marina D'Orsogna, di Ilenia Filippetti, della rete degli Innovatori PA, presidente di Forum Appalti e responsabile della servizio Monitoraggio appalti della regione Umbria: un servizio considerato una delle migliori buone pratiche in Italia. "Una sostanziale riforma degli appalti pubblici era attesa da tempo, la mole di ricorsi che blocca per anni la realizzazione delle opere, e' certamente anche il frutto di procedure farraginose e variamente interpretabili - dichiara il presidente Renzo Di Sabatino - il nuovo Codice recepisce importanti chiarimenti giurisprudenziali e introduce molti elementi di novita' in merito alla realizzazione di opere pubbliche di rilevanza sociale: basti pensare al dibattito pubblico che entra a far parte della procedura e che servira' a raccogliere le opinioni di cittadini e portatori di interesse". Ma, in attesa delle linee guida dell'Anac e in presenza di numerose variabili interpretative, le stazioni appaltanti hanno rallentato l'attivita' e in queste settimane anche le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione per quella che potrebbe trasformarsi in una fase di stallo.
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