Il Village di Città Sant’Angelo presenta lo Street Pop Festival
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Pubblicato il 30/07/2015 10:10

Il Village di Città Sant’Angelo presenta lo Street Pop Festival

di Giulia Grilli

La corsa dello street food sembra non volersi arrestare mai e le manifestazioni gastronomiche legate a questa nuova tendenza crescono a dismisura sul territorio, sia nazionale che  regionale. Tutto è ammesso, a patto che il cibo di strada sia gourmet. Alta qualità, buona presentazione, ottimo il gusto. Quando poi il mangiare si accompagna allo shopping, alla musica e all'arte, i motivi per partecipare all'evento aumentano a dismisura. Proprio in questo filone lo Street Pop Festival al Village di Città Sant'Angelo è un esempio di come la multidisciplinarietà riesca ad attrarre pubblico stimolando interessi diversi.

 

Partito lo scorso 4 luglio, il festival durerà fino al 20 agosto e si terrà ogni giovedi dalle 19,30 a mezzanotte circa. Tre gli chef abruzzesi coinvolti nella manifestazione: Alessandro De Antoniis del ristorante Cipria di Mare (Teramo), Cristian Di Tillio de Il Ritrovo d'Abruzzo (Civitella Casanova) e Massimiliano Capretta di Arca (Alba Adriatica).

 

I piatti presentati sono dei piccoli assaggi da gustare camminando o seduti tra le piccole postazioni adibite, tutti accomunati dallo stesso colore che cambia ogni settimana. Ad ispirare la tendenza cromatica il maestro più pop dell'arte, Andy Wharol, in mostra al Village dal 25 luglio al 20 agosto. Un'occasione unica per poter ammirare trenta opere del genio artistico.

 

 

"Lo street food è divertentissimo" spiega Alessandro De Antoniis "e sto riflettendo proprio su un prossimo progetto legato al cibo di strada. L'approccio in questo caso è completamente diverso rispetto alla cucina del ristorante, e creare piatti con un'esigenza definita è molto stimolante".

 

Piccoli, veloci, trasportabili, questi assaggi devono essere pronti all'istante, facili da realizzare e accattivanti. Una piccola sfida per chi è abituato alle comodità di una tana quotidiana in cui le pentole e le attrezzature non mancano.

 

"Non riuscirei ad abbandonare il mio lavoro al ristorante, lo street food non potrebbe mai sostituirlo, ma è un'appendice meravigliosa. Il contatto con il pubblico è diretto, immediato e la comunicazione diventa più facile", racconta lo chef.

 

 

Nella serata a tema "green" Alessandro ha presentato un gazpacho verde con panna cotta di pecorino; Cristian una crema di piselli con polpetta di uovo, formaggio e baccalà, mentre Massimiliano il tacchino alla canzanese con salsa verde.

 

"Lo street food è molto più veloce rispetto ai tempi della ristorazione e ti permette di interagire immediatamente con il pubblico", sottolinea Cristian Di Tillio. "La gente è tanta, ogni sera arriviamo a fare quasi 2000 pezzi, e la risposta è davvero positiva, le persone ci stanno riempiendo di complimenti".

 

 

La rivisitazione dei classici, invece, sembra essere la chiave di lettura di Massimiliano nella costruzione della sua offerta che con pollo e peperoni, riso e cozze e tacchino alla canzanese vuole proporre la tradizione popolare in chiave moderna. "Lo Street Pop Festival è una sfida che ci spinge a presentare un piatto intelligente che esprima il territorio, la qualità della materia prima e l'anima del nostro ristorante. Per fortuna il pubblico sta rispondendo molto bene alla manifestazione e alle nostre proposte, e i riscontri positivi non mancano", racconta lo chef mentre in anteprima svela che "Il ristorante Arca, unico certificato bio d'Abruzzo, si trova ad Alba Adriatica, ma stiamo già presentando il Melograno una nuova location dove ci trasferiremo l'estate prossima. Una struttura in prima collina a Corropoli con camere, piscina e sala più spaziosa".

 

L'aspetto propriamente concettuale della cucina gourmet è entrato negli ultimi anni nella convivialità e nella semplicità del cibo di strada, imponendo delle vere e proprie tendenze e influenzando positivamente i palati più pop. Un filone, questo, che potrebbe aprire nuovi orizzonti verso la creazione di una cultura più ampia in termini di gusti e abitudini in una regione come l'Abruzzo, ancora troppo legata alla tradizione culinaria e poco avvezza alla scoperta di una cucina più elaborata. In fin dei conti, oltre agli arrosticini e alla mugnaia c'è un mondo da scoprire...

 

 

 

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