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HOME » L'INTERVISTA » RAISSA, IN BILICO TRA FOTOGRAFIA E FILOSOFIA
Pubblicato il 25/07/2012 15:03

Raissa, in bilico tra fotografia e filosofia

raissa biscotti

di Giulia Grilli

 

Raissa è una ragazza abruzzese specializzanda in filosofia e una fotografa di moda freelance da cinque anni. Venticinque anni di età e un sito ricco di immagini (raissabiscotti.com), come molti giovani italiani si è trasferita all’estero,  in Canada, per perfezionare il suo rapporto con la macchinetta fotografica. Dopo un mese trascorso a Toronto ha deciso di tornare in Canada. “Questo è un paese socialmente molto sviluppato, pieno di possibilità per persone di ogni etnia ed età. La gente valida ha l’opportunità di andare avanti”. Con un appartamento in centro a Toronto, Raissa ha deciso di vivere le esperienze senza programmare niente in anticipo, con l’unico scopo di diventare una fotografa di moda affermata.

 

Come hai capito di voler diventare una fotografa di moda?

La prima volta che ho impugnato una reflex non avevo bene in mente cosa mi  piacesse fotografare. Solo sperimentando e approfondendo ho capito che preferivo immortalare soggetti umani.

 

Perché hai scelto questa strada?

Posso dire che sin da quando ero una bambina ho la testa piena di idee e fantasie e la fotografia è un buon metodo per esternare il mio mondo interiore.

 

Come nascono i tuoi progetti fotografici?

La scelta del soggetto è frutto dell’idea e del progetto che devo realizzare. Ogni individuo è un personaggio adatto ad interpretare un ruolo, quindi nelle foto devo tener conto della personalità del modello o della modella.

 

Come vivi l’unione tra fotografia e filosofia?

La filosofia è una passione nata durante la scuola superiore grazie anche agli input ricevuti da mio padre, professore e appassionato della materia. Se oggi riesco ad essere più articolata e ad avere ottime intuizioni anche in campo fotografico è grazie ai miei studi.

 

Perché hai deciso di andare in Canada?

La decisione di andare via dall’Italia è nata da una serie di esigenze personali e lavorative. L’Abruzzo è una regione meravigliosa che ho imparato ad amare ancora di più dopo essermene allontanata. Purtroppo, come altri posti in Italia, scarseggia di “varietà”.

 

Che differenze hai trovato con il tuo paese?

Sto ancora cercando di scoprire questo paese che è immenso, ma le differenze con l’Italia sono nette. Per prima cosa le distanze in Canada sono incolmabili e questo causa una difficoltà maggiore nella socializzazione con gli altri. I ritmi di lavoro sono molto frenetici e si possono incontrare soggetti di ogni tipo. C’è un flusso continuo e una grande varietà in termini di esperienze da vivere.

 

Quali sacrifici hai fatto fino ad oggi?

I sacrifici sono stati innumerevoli, tanto quanto gli sforzi fatti per portare avanti questa passione. Ho rischiato come non mai nella vita e mi sono esposta. Il sacrificio, ma anche il regalo più grande che mi sono fatta? Partire per il Canada.

 

Quanto è difficile farsi largo nel mondo della fotografia?

In generale non so quanto sia difficile. Sono molti anni che sono dentro a questo mondo, ma solo adesso mi sto dando l’opportunità di costruire qualcosa che sia davvero solido. In generale oggi è difficile sfondare nel mondo dell’arte, soprattutto perché non si sa più cosa sia. Io mi astengo dal dare definizioni di arte, ma posso dire che considero artistico qualcosa che parte dal profondo dell’anima e che ritorna all’anima passando per i soggetti che l’hanno osservata. Ora voglio solo raggiungere un livello che considero ottimo.

Giulia Grilli

 

© Riproduzione riservata

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