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Pubblicato il 03/07/2012 11:11

Reinventarsi a causa della crisi economica

Leticia mette i sogni “nel congelatore”

di Giulia Grilli

Quattro anni di vita e tante storie da raccontare. Pet Boutique a Pescara ha dovuto cambiar pelle per sopravvivere alla crisi e non distruggere il sogno della sua ideatrice, Leticia, 31 anni, che crede ancora fermamente nel progetto iniziale. Nata in Uruguay e trasferitasi in Abruzzo all’età di tre anni, ha iniziato la sua avventura lavorando in una toelettatura. La incontriamo in giro per la città mentre porta a spasso i suoi quattro chihuahua e ci racconta la sua esperienza di imprenditrice di un negozio di abbigliamento per animali.

Perché hai scelto di aprire una boutique per animali?

Per inseguire un sogno. È l’unica risposta che so dare. Avevo da poco cominciato la mia avventura con i miei cani (all’epoca erano solo due) e sapevo che questo mondo mi apparteneva. Ho provato inizialmente a realizzare il progetto in collaborazione con una mia amica, ma la società e la crisi mi hanno portato a cambiare atteggiamento. Mi domando spesso “riapriresti mai il negozio?”. Tante volte mi sono detta “neanche morta!”, ma sono testarda, quindi lo rifarei ancora…

Che percorso hai fatto per arrivare dove sei oggi?

Il mio percorso è stato duro. All’inizio era più semplice e ho tentato di crearmi un nome e un’immagine. Mi descrivevano come la stravagante che vendeva cappottini per cani all’inizio di una crisi economica. Poi ho avuto un periodo di stallo abbastanza lungo. Infine, il giro d'affari ha cominciato a scendere, ed eccomi qui. La voglia di lavora c'è ed è molta, ma in alcuni momenti ti chiedi se stai facendo la cosa giusta e vieni sommersa dai dubbi.

Quali sono i problemi che affronti con la crisi economica?

La paura delle persone è il maggior problema. Guardando i telegiornali proviamo tutti il timore di non arrivare al domani. La gente prima entrava, guardava, curiosava, e comprava qualcosa. Adesso è terrorizzata e non compra nulla. Tutte le mattine ti alzi, cammini per il centro della città e vedi che i negozi che ieri erano aperti, oggi sono chiusi e ti chiedi quando toccherà a te. Spesso è solo la testardaggine che ti porta a lottare e a tentare di andare avanti.

Avendo iniziato lavorando in una toelettatura rimpiangi il periodo in cui eri dipendente?

E' un mondo completamente differente perché quando sei dipendente, la mattina ti svegli e sai che hai degli obblighi nei confronti del tuo datore di lavoro, hai degli orari e a fine mese hai uno stipendio. A volte possono dartelo in ritardo o non dartelo affatto, ma non hai altre preoccupazioni. Adesso, mi sveglio la mattina e il mio primo pensiero è “spero di lavorare altrimenti non posso pagare la merce acquistata”. La paura di non arrivare a fine mese è tutta tua, non puoi contare sugli altri, ma solo su te stessa. A volte rimpiango quella tranquillità.

Quali sono secondo te le difficoltà maggiori in questo periodo storico?

Il fatto di non poter contare su nessuno, il fatto di non avere agevolazioni, di non avere una persona che ti guidi e che ti aiuti davvero. Una banca non eroga alcun prestito se non hai un garante. Se non hai un appoggio o una conoscenza non esisti, non sei niente. Non ci sono aiuti per chi ne ha davvero bisogno e i soldi restano a chi già li ha. Chi ne ha bisogno per aprire un’attività non li può avere.

Nel nord Italia ci sono molti negozi come il tuo. Pescara era pronta per una boutique per animali?

Non lo so. Ho pensato anche a questo e in tanti mi hanno detto che se il mio negozio fosse sorto altrove le cose sarebbero andate meglio, ma io non credo che sia davvero così. Pescara è una città molto legata all’apparenza e questo è stato il motivo per cui inizialmente ho rischiato, ma in realtà non era pronta. Ho dovuto modificare il mio negozio. Sono tornata indietro. All’inizio vendevo abbigliamento e accessori di alcuni marchi con l’esclusiva. Il negozio per me era una bomboniera. Adesso ho dovuto inserire i mangimi per animali che mi permettono il mantenimento mensile. Prima avevo pasticcini che arrivavano direttamente da Londra, adesso mi sono dovuta adeguare al mercato. I sogni erano tanti, al momento li ho messi nel congelatore.

Quali soluzioni hai in mente visto che ci troviamo in un periodo di crisi?

Prima di tutto un trasferimento del negozio in via Ugo Foscolo, in un locale molto piccolo, ma è quello che il mercato mi porta a fare. Di progetti ne ho tanti e spero che cambi qualcosa o spero di riuscire a mettere qualche soldo da parte per poter realizzare i miei sogni.

Se chiudessi gli occhi quale sogno vorresti vedere realizzato?

Forse non è più una questione di sogni, è una questione di certezze. Vorrei poter vedere il futuro più chiaramente. Io sono una trentenne che non può aspirare a niente. Credo che la paura del domani sia troppa e non ti permetta di sognare ancora. Ma i sogni sono gratis e ce li stanno togliendo. Ci stanno privando di questa libertà. Se penso ad un domani penso al mio negozio. Vorrei avere una linea di abbigliamento per cani tutta mia dalla produzione alla vendita. Non aspiro a grandi cose, ma vorrei avere la tranquillità di arrivare a fine mese. Credo che questo sia il sogno di tanti.

 

 

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