Inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, dalla piana di Capestrano, attraverso gli ultimi uliveti, si giunge all’altopiano di Navelli. Sull’origine del toponimo ci sono varie teorie; una delle più accreditate è che dalle nove ville confluite in un unico castello, da Novelli, si sarebbe passati a Navelli. E’ comunque certa l’antichità di questo insediamento risalente al periodo italico. Quando queste terre furono abitate dai Vestini. Nel 787 una menzione del “Cronicon volturniense” parla per la prima volta della chiesa di Cerule, l’attuale Santa Maria in Cerulis. Il castello è da collocare intorno al decimo secolo ed è posto in un sito dominante il paese e l’intera piana attraversata dal Tratturo magno. L’assetto urbano ha subito profonde modifiche nel tempo, soprattutto a causa dei due fortissimi terremoti che colpirono il territorio aquilano nel 1456 e nel 1703. La crisi della pastorizia alla fine del ’900 provocò una forte emigrazione soprattutto nelle Americhe.
Ma Navelli è famosa in tutto il mondo per lo zafferano che fu portato in queste terre verso il 1200 dal monaco Santucci dalla Spagna. Padre Santucci, esperto di botanica e agricoltura ne perfezionò le tecniche di coltivazione in modo da creare un ambiente ideale per la sua produzione. Nei mesi di ottobre e novembre molti appezzamenti si colorano dei piccoli fiori viola che conferiscono al paesaggio un tocco di magia. Il periodo di massima produzione dello zafferano è da collocarsi tra il 1500 e il 1600, epoca in cui Navelli ha ampliato la sua cerchia muraria e si è arricchita di importanti palazzi e resi-denze signorili. Partendo dalla sommità del paese, dalla piazza del Castello , scendendo a sinistra si incontra Porta Castello, l’unica delle due Porte originarie conservate e arrivate fino a noi. Oltrepassata la Porta si ha sullo sfondo la splendida Maiella e una lunga serie di scalini sulla quale si aprono numerosi vicoli. Notevoli a est della via principale Palazzo Ono-fri del 1498, a ovest palazzo Cappa. Fuori dalle mura la elegante chiesa del Suffragio, usata in origine come chiesa cimiteriale. A Navelli oltre allo zafferano si producono mandorle (bellissime le fioriture della piana a febbraio), olio di oliva e ceci. Molto frequentata la Sagra dei ceci e dello zafferano organizzata ogni anno nel mese di agosto, insieme al Palio degli asini.
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