Dieci percorsi per narrare, divulgare e promuovere l'autenticita' e la qualita' dei prodotti agrolimentari del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questo l'impegno assunto nei confronti di visitatori, turisti e operatori, dalla nuova guida "Itinerari enogastronomici", appena pubblicata dall'Ente Parco e frutto dell'impegno del suo Servizio Agro - Silvo - Pastorale (SASP). La principale novita' della guida risiede nel presentare i prodotti del territorio come risultato della relazione che intercorre tra ambiente, storia, tradizioni, cultura gastronomica e patrimonio storico - artistico e nel porre l'accento su quella straordinaria sintesi di caparbieta' e sapienza che ha costruito nei secoli un vero e proprio "sistema eco-gastronomico", fatto di prodotti e piatti tra i piu' pregiati e rinomati in Italia. La descrizione dei percorsi - eccoli nei titoli: "Acque cristalline e vini di montagna", "Su e giu' per la Baronia, tra pascoli e coltivi", "Verso l'Amatriciana, "Alto Aterno: cereali, legumi e tradizioni antiche", "Sulla via del Sale", "Terre di Mezzo", "La Statale 80", "Dai Mendoza ai Signori della Ceramica", "Profumi di Bosco", "I trappeti delle Abbazie" - e' corredata da una cartina 1:80.000 sulla quale i dieci itinerari sono evidenziati con diversi colori e il cui percorso e' organizzato per tappe di partenza ed arrivo. "Realizzare gli itinerari - spiegano i tecnici del SASP - non e' stata cosa semplice, perche' alla particolare orografia del Parco si aggiunge l'eccezionale ricchezza di un territorio che ad ogni scorcio restituisce un'altrettanto ampia varieta' agroalimentare ed eno-gastronomica. Abbiamo quindi scelto di suggerire degli appunti di viaggio, da adattare ed integrare strada facendo". Il direttore dell'Ente, Domenico Nicoletti, si e' complimentato con gli autori per aver fornito un ulteriore contributo alla conoscenza del territorio ma anche stimoli alla ricerca e alla scoperta: "Si tratta di itinerari di passione, di amore per la terra ed amozioni, in cui natura e cultura si integrano e si intecciano in un sistema rigenerativo sempre rinnovato. La tipicita' e la qualita' dei prodotti, unitamente ai riti e ai miti dell'eco-gastronomia del territorio, sono il valore aggiunto che puo' trasformarsi in opportunita' economica e sociale e in ispirazione per le nuove generazioni".
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