Adsl, una giungla. La fornitura di servizi Internet tramite le famigerate linee Adsl (dall’inglese Asymmetric digital subscriber line) sono purtroppo spesso dei gineprai da cui è difficile districarsi. In sostanza sono le linee telefoniche che permettono, a casa o in azienda, di poter accedere a Internet facilmente, velocemente e senza altre preoccupazioni se non altro che il pagamento delle relative bollette.
Detta così sembra semplice ma, naturalmente, spesso arrivano le complicazioni.
Facciamo un esempio specifico. Un cliente (domestico) sottoscrive un contratto per una linea Adsl 20 mega con una compagnia. Ma quasi subito la connessione Internet risulta discontinua, ci sono cadute di linea, malfunzionamenti e, in breve, non gli è consentita una navigazione regolare sulla rete web.
L’utente, allora, inoltra numerosi reclami al call center della compagnia che gli ha fornito il servizio. Dopo un mese circa dal primo reclamo gli viene finalmente comunicato che la linea che ha a disposizione non è da 20 mega bensì da 12. A quel punto il cliente ha interrotto il pagamento delle fatture (fino ad allora puntualmente onorate) ed è passato a un altro operatore.
Non solo. Per avere ragione dei propri diritti, si è rivolto a un professionista e ha avviato la pratica di conciliazione al Corecom di competenza. Nel giro di un mesetto, finalmente, la controversia è stata discussa dal professionista incaricato con un dirigente della compagnia telefonica di fronte a un conciliatore del Corecom.
Come si è risolto il caso?
In una maniera sicuramente positiva per l’utente che ha ottenuto lo storno dell’unica fattura non pagata (di circa 85 euro), il ritiro della pratica di recupero crediti a spese e cura della compagnia e un indennizzo, pari a 350 euro, per il malfunzionamento della linea (valutabile in 5 euro al giorno) anche se la richiesta del professionista che ha curato l’istanza era un po’ superiore.
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