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Pubblicato il 25/02/2014 09:09

Piu' della meta' dei trentenni italiani vive con la paghetta

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 Piu' della meta' dei trentenni italiani vive con la paghetta dei genitori (51 per cento) o dei nonni e altri parenti (3 per cento) che sono dunque costretti ad aiutare i giovani fino ad eta' avanzata. E'quanto emerge dall' analisi Coldiretti/Ixe' su "Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014", presentata all'assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti, con focus sui ragazzi tra i 30 ed i 34 anni, dalla quale si evidenzia inoltre che il soccorso di genitori e parenti sale al 79 per cento se si considerano gli under 34. In una situazione come questa - sottolinea Coldiretti - non stupisce il fatto che il 75 per cento dei giovani italiani viva con i genitori in casa dove cerca pero' di rendersi utile, tanto che il 76 per cento fa la spesa, il 73 per cento cucina e il 60 per cento fa piccole riparazioni, anche se c'e' uno zoccolo duro del 16 per cento che non si rifa' neanche il letto. "La famiglia e' diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata, si e' invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficolta' della crisi moltissimi cittadini".

Pur di lavorare, un giovane su quattro (23 per cento) accetterebbe un posto da spazzino, il 27 entrerebbe in un call center e il 36 per cento vestirebbe volentieri la casacca di pony express. E'quanto emerge dall' analisi Coldiretti/Ixe' su "Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014", presentata all'assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti. Dall'indagine emerge inoltre che un giovane su tre pur di lavorare e' disposto ad accettare un orario piu' pesante con lo stesso stipendio (33 per cento), oppure uno stipendio inferiore a 500 euro a parita' di orario (32 per cento). Nonostante tutto, pero', resta solido l'obiettivo italico del posto fisso che, se si potesse scegliere, sarebbe preferito dal 46 per cento dei giovani, anche se in calo del 7 per cento rispetto allo scorso anno. Tiene il mito del dipendente pubblico al quale ambisce il 34 per cento dei giovani. Tra chi ha gia' trovato un lavoro solo l'11 per cento - precisa Coldiretti - e' soddisfatto del lato economico. Ad evidenziare la criticita' del rapporto tra scuola e mondo del lavoro - conclude Coldiretti - il fatto che solo il 30 per cento dei giovani fa un lavoro totalmente coerente con gli studi, mentre il 23 per cento lo fa solo in parte.

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