Lo shopping compulsivo e' una dipendenza comportamentale che appartiene alle patologie psichiatriche gravi e a soffrirne "e' l'1,7 per mille della popolazione adulta, circa 85 mila italiani). Ma con un decremento negli ultimi 5 anni evidente legato alla crisi economica", spiega all'Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria all'universita' D'Annunzio di Chieti che commenta la sentenza della Cassazione che ha negato al coniuge malato di 'shopping compulsivo' il diritto agli alimenti in caso di separazione. Confermando il no all'assegno di mantenimento nei confronti di una signora pisana, P.M., separata dal marito, che non riusciva a frenarsi negli acquisti e, arrivando anche a sottrarre soldi ai familiari, faceva spese sempre piu' frequenti e dispendiose comprando vestiti, borse, gioielli costosissimi. "La sindrome da shopping - sottolinea Di Giannantonio - e' un comportamento auto ed etero lesivo. Autolesivo dei propri interessi, dell' autonomia e della capacita' di giudizio. Eterolesivo perche' aggredisce le basi economiche della famiglia, del partner e dei figli. Oggi - aggiunge - esistono pero' dei protocolli terapeutici nuovi che prevedono l'assunzione di farmaci specifici per curare questa patologia". Ma si puo' guarire se si e' malati di shopping? "Certo - risponde lo psichiatra - ma deve essere fatta una diagnosi accurata da parte dello specialista e ci vuole molta buona volonta', sia dell'intera famiglia che del soggetto. Ma si puo' arrivare ad uscire da questo tunnel in 18-24 mesi"
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