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Pubblicato il 14/07/2016 11:11

Area popolare rivendica il suo ruolo nella maggioranza

Area popolare rivendica il suo ruolo nella maggioranza. Angelino Alfano, nel giorno della resa dei conti interna al Senato, prova cosi' a ricompattare i centristi, ribadendo che un tagliando al governo verra' chiesto solo dopo il referendum, e mandando un messaggio a Matteo Renzi (e a Denis Verdini) sul ruolo decisivo di Ap negli equilibri di governo. Ma se da un lato i centristi si mostrano quanto mai compatti sul voto al ddl enti locali, dall'altro, i malumori interni risultano tutt'altro che accantonati con i dissidenti pronti a issare la loro trincea nella riunione del gruppo convocata al Senato. Riunione alla quale Ap si reca forte della sua 'lealta'' al governo: nessun trabocchetto estivo ma 29 voti favorevoli su 31 oggi in Aula. "I bluffatori sono stati smentiti", osserva Alfano mentre e' il capogruppo Renato Schifani a rimarcare ai senatori che mai come oggi il gruppo si e' dimostrato compatto. Anche perche' "un capogruppo deve tenere unito un gruppo", spiega nel pomeriggio lo stesso Schifani facendo intendere come i 29 si' odierni siano soprattutto una sua vittoria. Numeri che non nascondono il bivio al quale si avvia ormai Ap. "E' evidente che dopo il referendum faremo un tagliando", e' il messaggio che Alfano indirizza al manipolo di malpancisti, dati nei giorni in uscita in direzione centrodestra. E a loro, a partire da Schifani che venerdi' si e' recato ad Arcore da Silvio Berlusconi, il titolare del Viminale lancia una stoccata: "il centrodestra? Bisogna capire da chi e' fatto. C'e' un problema di crisi di identita' enorme da quella parte". Eppure e' da quella parte che guarda piu' di un senatore centrista. "Sul referendum - spiega ad esempio Roberto Formigoni - l'impostazione di Renzi e' lontana anni luce dalla nostra, e il No ha la stessa dignita' del Si, laddove sull'Italicum dobbiamo pur dire qualcosa visto che parlano tutti, anche Franceschini". Mentre sul futuro di Ap l'ex governatore e' netto: "il quarto polo non esiste, il modello Milano vive e lotta insieme a noi".

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