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Pubblicato il 07/11/2016 12:12

Bersani: Fuori? Prima o poi bisognerà rassegnarsi

"Chi fa il segretario deve caricarsi della sintesi tra posizioni diverse, perche' se accende le micce...". A dirlo a Palermo il deputato nazionale ed ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, a una iniziativa sul Referedum promossa dal Centro Pio La Torre. "Ritengo legittimo e giusto che un partito dia la sua indicazione - prosegue - ma dovrebbe essere il segretario stesso a dire: 'Il partito da' la sua indicazione', dopo di che tranquilli, davanti a un tema costituzionale visto che c'e' una parte di noi che non e' d'accordo, votate secondo criterio e vedete se potete seguire le indicazioni del partito'. Io ragiono cosi', sto dicendo la mia posizione, non pretendo di dettare il compito, di arruolare ne' di fare comitati". A chi gli ha chiesto se fara' comitati contro il referendum, risponde: "Se mi chiamano a parlare di costituzione io ci vado e dico quello che penso, se e' ancora possibile parlare". Poi avverte: "Attenzione a lasciare interpretare il disagio che c'e' solo alla destra. Quel che arriva non sono i grillini, guardiamo le elezioni di ieri in Friuli: qui c'e' una destra incombente, sottopelle, sotto traccia, non solo nel Paese ma nel mondo. Non possiamo fare quelli dell'establishment. Cerchiamo di mettere l'orecchio a terra e di vedere cosa succede nel mondo, perche' sta venendo fuori una destra che non e' liberista, ma protezionista".

"Io dico 'dentro, dentro', ma se il segretario dice 'fuori fuori' bisognerà anche rassegnarsi a un certo punto". Lo ha scritto Pier Luigi Bersani sul suo profilo Facebook, richiamando un concetto che l'ex leader Pd aveva già espresso stamattina durante un convegno sul No al referendum all'università di Palermo

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