"Capisco che chi perde un appuntamento elettorale o, come in questo caso, un referendum, cerchi mille interpretazioni per dimostrare che non ha perso. Vedo che Emiliano sta impiegando tutta la sua fantasia, pero' onestamente, la verita' dei fatti e' questa: si e' votato per un referendum che riguardava un argomento specifico e che evidentemente non interessava alla maggioranza degli italiani. Il referendum non ha raggiunto il quorum nemmeno in Puglia, per cui, se dovesse valere il ragionamento di Emiliano, io mi preoccuperei per lui, come presidente di regione, visto che non ha il 50% piu' uno nella sua terra. Comunque, questo non era un referendum sul governo, ne' un referendum politico. Lo abbiamo detto dall'inizio. Se adesso - finito il referendum - le Regioni promotrici si occupassero di sistemare i depuratori e ridurre le liste d'attesa nella sanita' penso che saremmo tutti piu' felici". Cosi' il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, in un'intervista al Corriere della Sera, replicando al governatore della Puglia. Sul dopo referendum, il ministro osserva come "e' tato lo stesso Renzi a dire che si riparte tutti insieme tenendo conto anche degli italiani che hanno votato per il si' e credo che questo possa essere uno stimolo per noi per fare ancora di piu' in tema di strategia energetica sulle fonti alternative".
Quanto al tweet del deputato del Pd Carbone, considerato "irriverente" dai referendari, Boschi tagia corto: "Nessuno ha irriso chi ha partecipato e votato al referendum, anzi nutriamo massimo rispetto per chi si e' recato alle urne. Il 'Ciaone' che alcuni hanno utilizzato era un modo di ironizzare, che tra l'altro spesso si usa nella comunicazione dei social, rivolto a una parte della classe dirigente che ha promosso il si' e non all'elettorato". Quanto al referendum costituzionale, il ministro osserva che "non e' su un tema specialistico, come la proroga delle concessioni per le trivelle, percio' ci auguriamo che ci sia una grande partecipazione. Noi abbiamo fortemente voluto sin dall'inizio questo referendum perche' riteniamo che su un tema che coinvolge 40 articoli della nostra Costituzione, non si possa non sentire l'opinione dei cittadini perche' riguarda il futuro di tutti noi", comunque "e' ovvio che se dovessero vincere i no, il nostro governo, che e' nato per fare le riforme, non potrebbe fare finta di niente. Se invece passeranno i si', si andra' avanti fino alle elezioni del 2018"
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