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Pubblicato il 29/11/2015 04:04

Cinquemila emendamenti alla Legge di Stabilità

 Il tentativo di arginare il numero di emendamenti portato avanti nell'iter della legge di stabilita' al Senato non ha retto nel passaggio alla Camera. I buoni propositi di Palazzo Madama, dove le proposte di modifica presentate in Commissione si sono fermate a 3.500, non sono stati condivisi fino in fondo dai deputati che hanno presentato in Commissione Bilancio circa 5.000 proposte di modifica, 1.000 in piu' dello scorso anno. In realta' il Senato ha lasciato molti nodi in sospeso ed ora tocca proprio a Montecitorio cercare di intervenire su tematiche rimaste senza soluzione. A partire dal Sud, tema su cui non e' ancora stata fatta una scelta definitiva, ma anche pensioni, enti locali, giochi. Da qui le oltre 1.500 proposte emendative del Partito democratico che proprio al Mezzogiorno punta a dare assoluta priorita'. L'ipotesi al momento prevalente e' quella di intervenire a favore delle imprese meridionali con un mix di misure che comprendano l'estensione della decontribuzione per i nuovi assunti (a scalare o al 100% come e' attualmente), il credito d'imposta automatico per gli investimenti o l'ulteriore allargamento dei superammortamenti fino al 160%. Tutti interventi che devono fare i conti con le risorse disponibili e con il rischio di veti da parte dell'Unione europea, ma che devono innanzitutto partire anche dalla definizione di "Mezzogiorno". In poche parole il dibattito e' ancora aperto su quali e quante Regioni far rientrare nelle agevolazioni, se 5 (quelle cioe' strettamente rientranti nell'obiettivo convergenza fissato dai Fondi Ue) o 8 (comprensive in questo caso ad esempio anche dell'Abruzzo). Tema altrettanto caldo e' quello delle pensioni. La Commissione Lavoro punta all'estensione di opzione donna, chiedendo di eliminare i 3 mesi dal computo dell'eta' anagrafica di 57 anni e 3 mesi e di 58 anni e 3 mesi per il conseguimento del diritto alla pensione; la possibilita' di cumulo del riscatto della laurea con il congedo facoltativo di maternita'; la proroga della Discoll fino a tutto il 2016 e il computo dei periodi di maternita' ai fini dei premi aziendali di produttivita'. Ma ad essere "migliorata" potrebbe essere anche la settima salvaguardia, estesa al lavoro domestico, agli edili in mobilita' e ai lavoratori di aziende fallite. Nel capitolo welfare resta l'obiettivo di anticipare gia' al 2016 la no tax area per i pensionati, mentre dalle file del Pd spunta anche la richiesta di allungare ulteriormente il congedo per i neopapa', gia' passato al Senato da uno a due giorni, giudicati pero' ancora insufficienti. Ap ha fatto invece della detassazione del salario di produttivita' uno dei suoi cavalli di battaglia, accanto ad interventi per la famiglia, con un bonus per le spese affrontate nel primo anno di vita del bambino. Il centrodestra insiste sul tema sicurezza che pero' dovrebbe essere completa prerogativa del governo.

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