I tassi di interesse resteranno sui livelli attuali o più bassi per un periodo prolungato e il programma di quantitative easing durerà almeno fino a marzo 2017. Lo ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi precisando che il Qe durerà fino a quando non ci sarà una correzione significativa dell'inflazione e che gli stimoli hanno riequilibrato i rischi e l'economia sta gradualmente avanzando.
La Bce, ha detto ancora Draghi, non esiterà ad agire se necessario. Ed ha ricordato che i tassi bassi sono sintomo di una economia debole e che sono la misura giusta per ripristinare la crescita. La Bce - ha aggiunto - utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione nel quadro del proprio mandato se sarà necessario.
La ripresa dell'Eurozona, ha sottolineato Draghi "procede a ritmo moderato e potrebbe essere più lenta nel secondo trimestre dell'anno rispetto al trimestre precedente. E' cruciale evitare che si verifichino effetti di secondo livello su salari e prezzi", ha sottolineato Draghi.
La Banca centrale europea auspica che la Gran Bretagna rimanga nell'Unione europea ma "è pronta a ogni evenienza" riguardo all'esito del referendum del 23 giugno. La Bce ha elevato le stime d'inflazione per l'Eurozona a 0,2% per il 2016 (da 0,1%). Confermate a 1,3% la stima per il 2017 e a 1,6% quella per il 2018. L'Eurotower ha alzato tagliato le stime di crescita per l'Eurozona nel 2016 a 1,6% (da 1,4%). Per il 2017 confermata la crescita a 1,7% mentre è stata limata a 1,7% da 1,8% precedente la previsione sul Pil per il 2018. Il piano di acquisti di corporate Bond della Bce partirà l'8 di giugno mentre il 22 giugno sarà la volta dei maxi-prestiti Tltro alle banche.
La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi d'interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%. Lo comunica la Bce al termine della riunione che si è tenuta a Vienna.
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