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HOME » L'ARIA CHE TIRA » FIBRILLAZIONI IN MAGGIORANZA, MORAL SUASION DEL SOTTOSEGRETARIO CHIAVAROLI SUI CENTRISTI
Pubblicato il 08/07/2016 09:09

Fibrillazioni in maggioranza, moral suasion del sottosegretario Chiavaroli sui centristi

A Palazzo Madama, in Ncd e nella maggioranza, e' il giorno della quiete dopo la tempesta. Quiete apparente, in realta', perche' all'indomani dello scoppio della bolla centrista e delle tensioni sugli equilibri di governo non si registrano sostanziali ricomposizioni tra i dissidenti e il 'quartier generale' di Ncd. E' sui numeri, e in vista del voto in Aula sul ddl enti locali (per il quale occorre la maggioranza assoluta di 161), che invece il Senato diventa teatro di un fitto lavorio. Con un obiettivo: tenere ben salda la maggioranza di governo in Aula e contenere al massimo il numero di defezioni centriste.

Tra i centristi, nel 'day after' del grande scontro, i toni sono bassi. Arrivano, in serie e con una manciata di ore di ritardo, i messaggi di solidarieta' al leader Angelino Alfano da un folto manipolo di senatori. E in serie, a partire dal capogruppo Renato Schifani, giungono da Ap le assicurazioni sul fatto che, in vista del voto sul ddl enti locali previsto per la settimana prossima (probabilmente mercoledi' o giovedi') non ci sara' alcuna "imboscata" in linea con la "lealta'" con cui "si e' sempre comportata" Ap.

Il gruppo dei senatori dissidenti (Schifani incluso) resta fermo sulle sue posizioni politiche e sulla volonta' di andare allo scontro nella riunione con Alfano prevista al Senato la settimana prossima (mercoledi', probabilmente). Ma la volonta', da parte dei dissidenti, e' quella di separare il caso Alfano dalla voglia di porre fine all'alleanza di governo. Tanto che su Twitter Giuseppe Esposito, tra i piu' accesi dissidenti, chiarisce: "nulla contro Alfano, ma ora appoggio esterno di Ncd al governo". "Sgombriamo il campo dalle vicende giudiziarie. Esiste una questione politica. Non sto dicendo di far cadere il governo ma possiamo dare l'appoggio esterno", ribadisce Roberto Formigoni. Appoggio esterno che per l'ala governativa del partito e' invece una soluzione "assurda". Formigoni Esposito e Azzollini, secondo i conteggi che girano, sono tra coloro che 'probabilmente' che non voteranno il ddl enti locali. Ma, contando sul plenum dei senatori Pd e sulla moral suasion che, raccontano fonti parlamentari, avrebbero effettuato oggi Federica Chiavaroli e lo stesso Schifani, la quota 161 - e' la sensazione che emerge in maggioranza - sembra raggiungibile e superabile di una manciata di unita'.

"Noi non facciamo nulla, alla fine parleranno i fatti", spiega un senatore di Ala in mattinata non senza nascondere: "i nostri 18, alla fine, potrebbero valere di piu'"

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