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Pubblicato il 07/07/2016 09:09

I Renziani precisano: non ci sono maggioranze alternative

Non mi prestero' a giochi di palazzo. Cosi' sintetizzano il pensiero di Matteo Renzi i parlamentari a lui vicini, nelle ore in cui un manipolo di senatori alfaniani minaccia la vita del governo. Ancor prima che si arrivi al bivio referendario, le fibrillazioni di Ncd si ripercuotono sulla maggioranza al Senato e rappresentano un'incognita per il prosieguo della legislatura. Tanto che i renziani mettono in conto diversi scenari possibili. Il piu' probabile, professano ottimismo, e' il ritorno della calma al Senato e la vittoria al referendum. Se pero' cosi' non andasse e il governo dovesse cadere, non sara' prestato il fianco a 'soluzioni' diverse dal voto anticipato, anche perche' poco praticabili in Parlamento. A Palazzo Madama i 'ribelli' di Ncd, magari con la sponda di una manciata di verdiniani, aspettano il momento (il dl enti locali, si dice) per dare un segnale al governo. Preso atto delle fibrillazioni (che sarebbero limitate a 5-8 senatori), il premier ha fatto pervenire agli alfaniani segnali di apertura a discutere di temi per loro cruciali come la legge elettorale e la prescrizione. E anche la fiducia confermata ad Angelino Alfano, di fronte a quanto emerge dalle inchieste, e' una mano tesa dal Pd per rafforzarlo con i suoi. Ma Renzi, osservano fonti Pd, ha il piu' forte 'alleato' nella paura dei parlamentari di andare al voto. Anche perche' se dovesse 'crollare' Ncd, osservano fonti Dem, non sarebbe possibile 'rimpiazzarla' con i senatori di Ala, perche' a quel punto si staccherebbe la minoranza Pd.

La prossima settimana potrebbe tenersi una riunione congiunta delle aree che fanno capo a Roberto Speranza e Gianni Cuperlo per tenere una posizione comune. Mentre guardando al congresso c'e' gia' l'accordo sull'opportunita' di presentare un candidato alla segreteria distinto dal candidato premier, per tenere separati i due ruoli. Sia Roberto Speranza che Enrico Letta smentiscono che il 'ticket' sarebbe composto da loro. "Speranza e' il nostro candidato - dice un bersaniano - ma e' ancora prematuro parlare di nomi".

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