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Pubblicato il 06/10/2016 22:10

Il Pd e' pronto a trovare una soluzione sull'Italicum

Il Pd e' pronto ad incontrare i gruppi parlamentari, a trovare una soluzione sull'Italicum: Matteo Renzi la ribadito ai fedelissimi 'la strategia dell'ascolto' in vista della direzione del 10 ottobre. Mano tesa sul sistema di voto ed aperti alla discussione perfino sull'eliminazione del ballottaggio, un punto che fino a qualche giorno fa veniva considerato irrinunciabile. E invece - questa la tesi del presidente del Consiglio - se riescono a trovare i numeri sul turno unico io non mi metto di traverso. In ogni caso lunedi' il partito del Nazareno non dovrebbe mettere sul tavolo una proposta specifica, si limitera' semplicemente a dare mandato ad una delegazione di esplorare i 'desiderata' delle altre forze politiche. Ma l'obiettivo e' quella di ammorbidire la posizione di una parte della minoranza sul referendum, di disinnescare ogni alibi di Bersani, di far convergere alla causa Cuperlo e chi non e' sulle barricate. D'Alema resta un discorso a parte, considerato il "miglior nemico", il bersaglio da attaccare per portare voti in cascina. Questa mattina e' stato il sottosegretario Lotti a criticare l'ex premier capace di portare avanti una battaglia per il no "per una poltroncina". In serata Renzi ha rilanciato, anche se tra il 'lider maximo' e Berlusconi, il presidente del Consiglio ha spiegato di scegliere quest'ultimo per un confronto tv. La 'mission' di recuperare consensi nell'area di centrodestra - e contestata dai 'ribelli' dem - passa attraverso Forza Italia. Dai canali aperti con Gianni Letta in particolar modo, anche se gli azzurri oggi hanno ribadito l'impegno per la campagna del no. Dunque oggi la novita' emersa nella trasferta del premier a Torino e' l'apertura a valutare se il sentiero del turno unico sia praticabile. Ma per il momento la possibile 'offerta' di Renzi non viene accolta dalla minoranza dem. Dietro le quinte i bersaniani parlano di "altro cinema", di un trabocchetto per prendere tempo. Senza una proposta prima del referendum i 'dissidenti' si sfileranno definitivamente. "Siamo pronti - spiega un senatore - ad annunciare il nostro no". Ma Renzi tira avanti e ha fissato per il 4 novembre la data della Leopolda. "La partita non e' facile, sono state dette tante bugie. Chi vota no o si astiene non cambia il Paese", continua a ripetere il presidente del Consiglio, "il 4 dicembre sara' un momento decisivo". In attesa di quella data e' confermato che non vi saranno passaggi delicati in Parlamento per la maggioranza. Ieri e' arrivato l'apporto dei verdiniani (sabato il ministro Boschi presenziera' alla presentazione dei comitati del si' di Pera e Urbani a Teramo) a palazzo Madama e perfino sul ddl cinema questa mattina e' mancato due volte il numero legale. Ecco perche' la riforma del processo penale non vedra' la luce prima della consultazione sul ddl Boschi. 

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