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Pubblicato il 12/01/2014 21:09

Letta spegne le polemiche: Mi fido di Matteo Renzi

letta, matteo renzi

 Il premier Enrico Letta spegne le polemiche interne al Partito Democratico e dal Messico - dove si trova in visita istituzionale - dichiara: "Io di Renzi mi fido, so che possiamo lavorare bene insieme", e' la risposta che il premier, parlando con i suoi collaboratori, da' al leader Pd che oggi in un'intervista a "Il Corriere della Sera" era tornato all'attacco ("Enrico non si fida di me ma sbaglia, io le cose le dico in faccia"). A differenze del vertice interministeriale italo-turco, rinviato perche' Letta preferisce fino alla fine del mese restare concentrato sulla tenuta del governo, il presidente del Consiglio non ha voluto rinunciare alla visita di Stato in Messico, la prima dai tempi di Giulio Andreotti nel '90. Ma c'e' forse un altro motivo per cui il bilaterale con la Turchia e' stato spostato in primavera: visto che nel nuovo patto di governo la parola rimpasto non e' piu' un tabu', bensi' uno dei temi in campo, non si sa se a fine mese la squadra dei ministri, molti dei quali attesi in Turchia, sarebbe stata la stessa. Prima del 29, quando incontrera' la commissione europea, Letta vorrebbe che fossero risolti molti dei problemi sul tavolo e, spiegano i suoi collaboratori, "visto il rispetto sempre dimostrato verso il Parlamento", il contratto sugli "impegni 2014" sara' siglato in Parlamento, probabilmente con un voto che certifichi l'avvio della nuova maggioranza. Il premier e' pronto a discutere proposte e priorita' con tutti, anche temi divisivi come la legge elettorale e le unioni civili, a patto che tutti si assumano poi la responsabilita' di un impegno collettivo, mettendo fine a ultimatum e quotidiani distinguo. E, nel cammino del 2014, che avra' il suo culmine nel semestre di presidenza italiana, il presidente del consiglio spera di avere in Renzi e nel Pd l'alleato principale. Per questo e' disposto ad accettare anche le critiche che arrivano dal segretario sull'azione di governo, pur non condividendo il bilancio negativo del lavoro fatto finora. D'altra parte, chiariscono i suoi, "e' stato Letta a chiedere un cambio di passo", un nuovo inizio, dopo l'addio di Berlusconi alla maggioranza, che consenta un 2014 di "svolta" e di rilancio. Proposte e anche pungoli critici ben accolti a patto che, ripete il premier, "i problemi del paese vengano prima delle ambizioni personali" . E lo show down delle intenzioni di tutti gli alleati avverra' a partire dalla direzione del Pd di giovedi' prossimo, quando il sindaco di Firenze chiedera', in una riunione in cui dovrebbe partecipare anche il premier, il voto sul job act e chiarira' se sulla legge elettorale il Pd andra' avanti anche senza un accordo di maggioranza o, come chiede Letta, cercando prima un'intesa con Alfano

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