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Pubblicato il 28/07/2016 09:09

Mattarella: evitiamo che l'Italia entri nell'eta' dell'ansia

Il Capo dello Stato e l'allarme per "il demone della violenza che si e' di nuovo diffuso in Europa". Le "comunita' islamiche chiamate ad aiutarci". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia un appello, dalle colonne de 'La Repubblica', affinche' non si entri "in una nuova eta' dell'ansia". Questo tempo che stiamo vivendo, non molti giorni fa Padre Jacques Hamel, trucidato nella sua chiesa di St. Etienne-du-Rouvray, l'aveva definito "un tempo per essere rispettosi degli altri, chiunque essi siano". Parole che sottolineano, meglio di qualunque altra cosa, l'enormita' del crimine. In queste ultime settimane abbiamo attraversato eventi tristi per il nostro Paese. Dalla strage di Dacca alla sciagura ferroviaria in Puglia, alla strage di Nizza: tanti nostri concittadini hanno perso la vita o sono ancora alle prese con le conseguenze di quegli eventi. Si aggiunge a tutto questo ancora l'attesa di giustizia per la barbara uccisione di Giulio Regeni. E il pensiero corre anche ad altri luoghi (...). Per concentrare la nostra attenzione sull'Europa siamo costretti a ripercorrere un itinerario di crimini che va da Utoya a Charlie Hebdo, dal Bataclan al pilota tedesco suicida con centocinquanta vittime, dall'aeroporto di Bruxelles all'assassinio della deputata inglese Jo Cox, dalla strage di Nizza a quella di Monaco e ancora, ad Ansbach, a Saint-Etienne-du-Rouvray. Non vi e' soltanto l'assalto, feroce, del terrorismo. Questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo, nelle nostre societa' e che, all'improvviso, esplodono. Ne' possiamo dimenticare che gli assassini di Parigi e di Bruxelles (e, ancora ieri, a St. Etienne-du-Rouvray) erano nati e cresciuti in Paesi europei. La diversita' delle cause di stragi e crimini accresce l'allarme. Sembra davvero che il demone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa (...) Naturalmente l'allarme piu' alto e' - come e' giusto - per la violenza che nasce dalla propaganda terroristica di ispirazione islamista. Si tratta, oltreche' del fenomeno piu' evidente, frequente, efferato, della minaccia piu' grave e dell'emergenza piu' importante per l'intera comunita' internazionale. Ma non vi e', ripeto, soltanto questa violenza, gravissima e allarmante. Occorre capire da dove scaturiscono, e perche', tante manifestazioni di violenza che fanno irruzione nella vita quotidiana. La violenza e' tornata a diffondersi in Europa attraverso strade differenti. Di fronte a un fenomeno cosi' diversificato e complesso occorre trovare la capacita' di analizzarlo nella sua completezza (...) respingendone il proposito criminale di utilizzare la religione per scatenare un conflitto globale

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