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Pubblicato il 08/09/2015 22:10

Ncd divisa, filogovernativi puntano a intesa col Pd

In casa Ncd restano le divisioni sulle future alleanze. I 'filogovernativi' scalpitano e chiedono ad Angelino Alfano di fare il grande salto, puntando ad un'alleanza strategica con Matteo Renzi, che vada oltre Area popolare. E le amministrative del 2016, con in ballo comuni strategici come Milano, Napoli e Torino, rappresentano una sorta di bivio per l'ex delfino di Silvio Berlusconi. Tra i più determinati a prendere il largo verso approdi renziani, senza però essere succubi del Pd, Sergio Pizzolante, vicepresidente dei deputati del Nuovo centrodestra: ''Le amministrative saranno elezioni di valore politico, un vero referendum sul governo. E allora, non ho dubbi su dove e con chi bisogna stare ovunque: con Renzi, appunto. Da Milano a Napoli". L'esponente di Ap, uno dei primi a seguire Alfano dopo la scissione con Forza Italia, è convinto di non essere isolato: "La stragrande maggioranza dei parlamentari di Ncd pensa questo. Ci sono residue resistenze di chi ha interessi locali e di chi ideologicamente è inchiodato in un mondo antico e non vede la realta' del governo Renzi che taglia le tasse e la spesa". Tra i 'renziani' di Ncd, spiccano il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, Dorina Bianchi, Paolo Tancredi, Fabrizio Cicchitto, Federica Chiavaroli e Laura Bianconi. Parlare di 'partito della Nazione', di verdiniana memoria, è ormai datato, fanno notare. Ma di sicuro l'idea è quella di creare 'qualcosa' con Renzi, una nuova forza liberal moderata, rivolta al ceto medio italiano, formata da chi ancora non si è arreso al ribellismo salviniano, ha fiducia nel governo e non vuol votare Dem

'ala filogovernativa di Ap, dunque, vede per i centristi un futuro per nulla leghista, ma neanche berlusconiano, e punta ad un'intesa con il Pd per i candidati sindaco alle prossime comunali. A Napoli, raccontano, Alfano potrebbe fare le prove tecniche di un futuro governo organico con Renzi, così come a Torino. C'è un problema, però, di non facile soluzione: convincere gli alfaniani scettici come Maurizio Lupi, Renato Schifani e Carlo Giovanardi, preoccupati dal possibile abbraccio mortale di Renzi. Giovanardi, infatti, non intende seguire Alfano nella marcia di avvicinamento ai dem di cui si parla sulla stampa in vista del voto nel 2016: "Se si arriverà ad una scelta di questo tipo io e i mei amici non andremo di sicuro a sinistra, ma neppure con Forza Italia o, peggio, con Salvini. Né penseremmo all'ennesimo, inutile, partitino. Continueremmo piuttosto a lavorare per il nostro obiettivo di sempre, l'unità del centrodestra". A rendere la partita delle alleanze più complessa, poi, è il caso di Milano. Qui gli alfaniani filogovernativi sponsorizzano un'intesa elettorale con Renzi per il dopo Pisapia, ma il Nuovo centrodestra è all'opposizione in Lombardia, schierato con il governo Maroni insieme agli altri partiti del centrodestra. Certo, i centristi sono ai ferri corti con il Carroccio al Pirellone, ma rompere non è così semplice.

 

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