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Pubblicato il 15/08/2016 15:03

Orfini: basta diktat sulle riforme

 "Non condivido gli ultimatum di questi giorni, il nostro dibattito ha alcuni aspetti surreali. Leggo interviste di vari leader del mio partito che ragionano su cosa fare per sconfiggere Renzi. Non credo che i nostri militanti, che stano facendo vivere le feste dell'Unita', la ritengano la normalita'. Forse dovremmo renderci conto che la riforma costituzionale non e' un capriccio di Renzi, ma una riforma nella storia della sinistra italiana". Cosi' il presidente del Pd, Matteo Orfini, in un'intervista al Corriere della Sera. "Come ha ricordato Arturo Parisi, questa riforma e' nella storia dell'Ulivo. Sono le battaglie della sinistra di D'Alema, Veltroni e Bersani, che si e' affermata in contrapposizione a una deriva minoritaria. E dispiace che alcuni protagonisti di quelle stagioni oggi flirtino con chi gli organizzava i girotondi contro", afferma Orfini. Quanto all'eventuale sostegno dell'ex premier Romano Prodi, "non mi permetterei mai di tirare la giacchetta a Prodi. Ma stiamo parlando di una riforma che ricalca la tesi numero 4 dell'Ulivo, con cui vincemmo le elezioni". Sull'Italicum, "il Pd una legge l'ha fatta e c'e'. Siccome molti avanzano legittimamente la richiesta di modificarla, verifichiamo se ci sono queste condizioni. Io ho proposto il modello greco, turno unico e premio di governabilita' al primo partito", dice Orfini. Il Mattarellum 2.0 lanciato dai bersaniani "e' una delle ipotesi. Sediamoci e verifichiamo se c'e' una maggioranza su questa o su altre ipotesi, non solo dentro il Pd. Dovremmo anche, con un po' di orgoglio, rivendicare i nostri meriti. Dopo confronti anche laceranti abbiamo centrato due obbiettivi che la sinistra inseguiva da vent'anni". 

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