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Padoan: Spesa pubblica cala più della media Ue
"In Italia la spesa pubblica nominale al netto degli interessi è cresciuta durante la crisi (2009-2014) meno che in altri Paesi: solo dell’1,4%, contro un aumento del 5,7% nel Regno Unito considerato campione di austerità e del 9% medio nella Ue. In termini reali la spesa è diminuita in Italia, aumentata nell’Ue". Pier Carlo Padoan risponde così in una lettera al direttore de 'il Corriere della Sera', Luciano Fontana, contestando le conclusioni di un editoriale di Paolo Mieli pubblicato ieri, in cui veniva ipotizzato l'accantonamento dell’obiettivo di ridurre la spesa pubblica. Spiega Padoan che la spending review "ha consentito di riallocare le risorse da sprechi a politiche strutturali" per 25 miliardi, ribadendo come "il consolidamento progressivo è una necessità inderogabile per un Paese ad alto debito come l’Italia ma una contrazione così accelerata della spesa pubblica ha penalizzato la crescita italiana rispetto ad altre economie". Le cause della scarsa crescita italiana, secondo il ministro sono dovute alla "dinamica della produttività costituisce il problema principale". In attesa dei benefici delle riforme, spiega ancora Padoan "il Paese ha bisogno di una politica di bilancio che ne anticipi gli effetti attraverso stimoli mirati alla crescita e alla creazione di occupazione". "Una crescita sostenuta e sostenibile richiede misure di sostegno alla produttività e riforme strutturali, delle quali il Governo può anticipare gli effetti con una politica di bilancio giudiziosa, che continua a ridurre il deficit mentre dedica risorse al sostegno degli investimenti e dei consumi" conclude la lettera Padoan.
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