"Il Paese sa benissimo che l'ancoraggio in Europa e' indispensabile per il nostro futuro. I francesi hanno un senso imperiale, noi sappiamo i nostri limiti ma abbiamo un sano senso contadino della realta' e abbiamo un europeismo di fondo". Lo ha detto l'ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, Romano Prodi, in un passaggio del suo intervento alla Biennale dell'economia cooperativa. Parlando, in particolare, della situazione europea e dell' euro, il professore emiliano ha sottolineato che "fino alla crisi economica e' andata bene, poi la crisi economica ha divaricato la politica economica che non c'e' piu'. Il futuro dell'euro - ha argomentato ancora - non e' un punto interrogativo, il problema e' come ricostruire la coesione che c'era prima della crisi e qui la cosa riguarda la Germania e la leadership della Germania", perche' - ha puntualizzato - "se continua cosi' l'euro e' a rischio visto che non c'e' chi fa l'arbitraggio dell'interesse generale". A giudizio di Prodi, poi, "Bratislava", che ha visto protagoniste Francia e Germania, "e' stato un incontro di cortesia con la posizione della Francia che, alla fine, preferisce stare di fianco alla Germania. Se continua cosi' - ha proseguito - va a finire male ma io penso che la saggezza arrivi: l'Europa e' sempre arrivata al limite del burrone ma si e' capito - ha concluso - che o noi siamo uniti o non esistiamo più".
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