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Pubblicato il 30/11/2016 09:09

Referendum, Quagliariello: i veri costi restano

 Il senatore Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme, in una intervista a Repubblica, sostiene che dalla riduzione dei senatori "il risparmio sarà irrisorio. Senza contare i rimborsi per le trasferte a Roma dei consiglieri regionali eletti senatori: con gli scontrini abbiamo già dato. L'esperienza del Titolo V insegna che una riforma sbagliata costa al Paese molto più di ciò che può far risparmiare. La verità è che i veri costi della politica, fuori dai riflettori, nessuno li tocca, si pensi alle municipalizzate". Inoltre sostiene che "la riforma determina squilibrio. Servirebbe un sistema ordinato, in cui le Regioni abbiano uno spazio e ne siano responsabili. Invece, così si crea una differenza abnorme tra Regioni a statuto ordinario e a statuto speciale. Ad esempio, alla Lombardia potrebbe essere azzerata ogni potestà, mentre alla Sicilia viene lasciato arbitrio assoluto. Inoltre, il governo potrebbe usare le sue prerogative per fini politici: lo scontro tra Renzi ed Emiliano è un esempio di cosa potrebbe accadere". Inoltre afferma che il principio dell'equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza, da promuovere nelle leggi elettorali regionali, oltre che nazionali, "con il nuovo Senato sarebbe irrealizzabile. Innanzi tutto perché si rinnova a ciclo continuo. In secondo luogo, poiché i senatori non rappresenterebbero la Regione ma i partiti, in molte Regioni a un partito toccherà il senatore-consigliere e a un altro il senatore-sindaco, senza garanzia che i due siano di sesso diverso. Non ci sarà parità di genere né proporzionalità nella rappresentanza due principi scritti in Costituzione ma inattuabili".

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