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Pubblicato il 11/12/2015 09:09

Renzi annuncia provvedimenti per i risparmiatori

Un fondo di garanzia per risarcire in parte gli obbligazionisti delle quattro banche salvate dal governo che avevano meno carico di rischio e quindi "non avevano speculato". E un'operazione (ancora tutta da valutare) per recuperare nelle vecchie gestioni delle banche una piccola parte di attivo per risarcire i piccoli azionisti. Il tutto partendo da un emendamento alla legge di stabilita'. Matteo Renzi decide che e' il momento di intervenire in prima persona su una vicenda che non solo porta strascichi polemici con Bruxelles, ma ora irrompe anche nella cronaca con la notizia ("da non strumentalizzare") del suicidio di un pensionato che aveva perso i risparmi di una vita. Cosa che ha scatenato la polemica politica e l'accerchiamento del governo da parte delle opposizioni, anche quella di sinistra. Il premier da' quindi indicazione di lavorare per dare sollievo innanzitutto agli obbligazionisti ma anche ai piccoli azionisti, che "sono vittime e non colpevoli perche' spesso - ragionano nel Pd - erano costretti all'acquisto delle azioni da un sistema bancario che era strutturato in maniera malsana".

Renzi in persona risponde a una domanda sul caso degli obbligazionisti che hanno perso i risparmi. Tra di loro anche elettori del Pd che, racconta piu' di un parlamentare, nelle ultime settimane hanno scritto a deputati e senatori per chiedere un intervento. Sotto il fuoco di fila anche delle opposizioni, il premier da un lato difende l'operazione di salvataggio delle banche, che ha salvato migliaia di correntisti e dipendenti. Dall'altro ricorda a tutti le responsabilita' di chi ha lasciato che si arrivasse a questo punto (di qui la commissione di inchiesta che chiamera' anche in causa la vigilanza) e sottolinea che le regole Ue - avallate dal centrodestra di un Salvini "mai presente in Parlamento" - rendono "impossibile" intervenire per azionisti e obbligazionisti, mentre in passato si era permesso a Paesi come la Germania di largheggiare negli aiuti al sistema bancario. Renzi non intende comunque andare alla battaglia con l'Ue e anche per questo attiva i canali della 'diplomazia', dichiarando in pubblico che l'Italia si manterra' nei limiti delle nuove regole europee. Ma poi si premura di assicurare che il governo non restera' con le mani in mano e andra' avanti sulla via gia' tracciata di risarcire i piccoli risparmiatori: non verranno abbandonati al loro destino. L'intervento arrivera', annuncia Maria Elena Boschi, con un emendamento alla legge di stabilita', che potrebbe istituire un fondo da circa cento milioni, un terzo a carico dello Stato e due terzi a carico del sistema bancario. Per il governo, cosi' come per le autorita' di vigilanza, ormai il dato e' tratto. L'obiettivo e' trovare, "nei limiti delle regole europee, una forma di ristoro", spiega Renzi. La strada potrebbe passare per una distinzione fra i risparmiatori comuni e a basso reddito e quelli istituzionali, all'interno di coloro chiamati a subire le perdite, magari cercando di convincere l'Ue a dare il via libera attraverso la formula di un intervento "umanitario", evocata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ma fra Roma e l'Europa resta un corto circuito che minaccia di riaffacciarsi in futuro. Da una parte Bruxelles esecutrice meccanica del 'bail in'. Dall'altra l'Italia, che dopo aver sottoscritto quella stretta sui salvataggi bancari ha cercato una via d'uscita alternativa all'ultimo secondo. Alternativa che sarebbe dovuta passare per il Fondo di tutela dei depositi, evitando (secondo la Banca d'Italia) l'intervento pubblico. Ma le regole avrebbero imposto comunque una "condivisione degli oneri" con azionisti e obbligazionisti subordinati, puntualizza oggi il commissario Ue ai servizi finanziari, Jonathan Hill. Posizioni distanti, nonostante un negoziato estenuante. La Banca d'Italia - anch'essa messa sotto tiro dalle opposizioni per la mancata vigilanza - ha a sua difesa varie ispezioni, cominciate gia' nel 2010, ben prima dei commissariamenti. Interventi per ridurre i rischi, aumentare le coperture, sanzioni per 8,5 milioni complessivi. E l'attenuante di aver avuto armi spuntate, riuscendo a ottenere solo di recente il potere di rimuovere con efficacia i vertici responsabili come chiedeva da tempo. 

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