gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » RENZI PREPARA IL REFERENDUM PER NOVEMBRE
Pubblicato il 01/08/2016 22:10

Renzi prepara il referendum per novembre

 Le macchine della campagna per il si' al referendum costituzionale lavoreranno a pieno regime solo da settembre. Anche perche' Matteo Renzi si starebbe orientando a fissare la data della consultazione a fine novembre: il 20 o, piu' probabilmente, il 27. Dunque, prima di partire per il Brasile, dove partecipera' alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, l'indicazione del premier ai dirigenti Pd e': toni bassi, nessuna replica a chi dal fronte del No polemizza e mobilitazione di ogni forza per il rush finale. E cosi' si registra "l'esordio" di un nuovo argomento a favore del Si': conservare la flessibilita' "conquistata" dal governo Renzi, che "ci ha consentito di eliminare il patto di stabilita'". Graziano Delrio e Angelo Rughetti, gia' presidente e segretario dell'Anci, si mettono alla testa dei sindaci, con un appello che avrebbe gia' raccolto centinaia di adesioni. "Il Si' al referendum vuol dire puntare sulla crescita - e' l'argomento forte del loro manifesto. - Se prevalesse il No l'Italia tornerebbe dentro le sacche delle politiche di austerity". Un argomento che ricorda quanto sia importante per il governo varare una legge di stabilita' espansiva, che ottenga e sfrutti tutta la flessibilita' possibile, per dare il segno che il governo intende proseguire nella riduzione delle tasse (si lavora sull'Ires, ma anche sulla quattordicesima per i pensionati), ma potra' farlo solo se il Si' gli consegnera' il mandato a proseguire sulla via tracciata. Tenere il referendum a fine novembre (ma c'e' chi ipotizza anche il 4 dicembre), dopo il primo via libera alla legge di stabilita', vorrebbe anche dire - spiegano fonti parlamentari Dem - togliere argomenti alla nascita di un governo di scopo, in caso di vittoria del No. Perche', sostengono, a quel punto lo stesso governo Renzi, dimissionario, potrebbe accompagnare il via libera finale alla manovra prima di elezioni anticipate. Ma al momento il Pd prova a tenersi lontano da ogni dibattito sugli scenari post voto: l'indicazione tassativa e' parlare solo del merito della riforma. E non replicare agli attacchi delle opposizioni. "E' chiaro che la data sara' fissata solo quando i sondaggi daranno il si' in vantaggio, ma i cittadini non si lasceranno irretire dalle mirabolanti promesse di Renzi", accusano i Cinque stelle. E Renato Brunetta, da Forza Italia, pungola: "Renzi ha una paura folle". Nessuna replica. Anche sul tema della legge elettorale per ora non si registrano nuovi segnali. La minoranza guidata da Roberto Speranza provera' domani a rilanciare la sua proposta di un Mattarellum 2.0, con un seminario alla Camera. Ma e' difficile che qualcosa si muova prima della pronuncia della Consulta sull'Italicum, attesa il 4 ottobre. Anche se gia' a settembre in commissione Affari costituzionali alla Camera potrebbero essere calendarizzate le proposte di modifica all'Italicum. 

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 4