gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » RENZI PROMETTE PIù SOLDI AI PENSIONATI
Pubblicato il 07/09/2016 12:12

Renzi promette più soldi ai pensionati

Piu' soldi in tasca ai pensionati, agli autonomi e ai dipendenti pubblici. A poco piu' di un mese dal varo della nuova legge di Bilancio, Matteo Renzi tratteggia a Porta a Porta alcuni 'pilastri' della prossima manovra, garantendo intanto che anche quest'anno sara' assicurata la tenuta dei conti pubblici, con il deficit che si fermera' "al 2,3-2,4%". Uno sforzo importante, secondo il premier, visto che si mantiene l'impegno a non sforare il 'fatidico' 3% nonostante la crescita sotto le aspettative. "La Spagna - ha ribadito Renzi - cresce del 3%. Ma ha un deficit del 5%" che vale "50 miliardi, li dessero a me da dare ai cittadini o da ridurre le tasse, anche io avrei una crescita del 3%. Ma il problema e' che quelli prima di noi hanno mangiato al ristorante e hanno lasciato da pagare. Per questo abbiamo il debito. E io non lo lascio da pagare a figli e nipoti".

Garantito il target per il 2016, sara' tutta da giocare a Bruxelles la partita sul 2017. Per ora, ma i dati saranno rivisti con la nota di aggiornamento del Def, si parte da un impegno a centrare l'1,8%. L'asticella dovra' pero' inevitabilmente salire (puntando magari a ottenere un altro 0,5% aggiuntivo di flessibilita') per avere risorse sufficienti per spingere la crescita. Con la manovra, accanto allo stimolo agli investimenti e agli incentivi alla produttivita' gia' annunciati sia da Pier Carlo Padoan sia da Carlo Calenda, Renzi annuncia l'intenzione di dare piu' ossigeno a diverse categorie, a partire dai pensionati. E' in arrivo, infatti un "aiuto per le pensioni minime" sotto forma di una "sorta di quattordicesima", come quella che percepisce "a partire dal governo Prodi chi prende meno di 750 euro al mese". Non si tratta di 80 euro ma "di circa 50 euro al mese. Noi ragioniamo - ha specificato il premier - su una ipotesi di questo genere". L'altro caposaldo sul fronte pensionistico resta l'annunciato 'Ape', la possibilita' di uscire in anticipo "rinunciando a pochino", con un intervento che costi "un'inezia" e consenta di uscire fino a 3 anni prima dal mondo del lavoro. Il 'pacchetto sociale' si dovrebbe completare, come ha confermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con uno stanziamento aggiuntivo per il piano poverta', per il quale si punta ad aumentare le risorse fino a 1,5 miliardi (dal miliardo gia' stanziato per il prossimo anno con l'ultima legge di Stabilita'). Un sostegno arrivera' anche a chi lavora, ma a partita Iva. Accanto all'Iri (la detassazione delle risorse lasciati in azienda), gia' annunciata nei giorni scorsi, arrivera' anche uno sconto sui contributi versati dagli autonomi non iscritti agli ordini, una platea "di 500mila persone". Per questi lavoratori, iscritti alla gestione separata Inps, secondo i calcoli del premier arrivera' un risparmio di "circa mille euro l'anno", piu' o meno gli 80 euro che percepiscono, sotto altra forma, i lavoratori dipendenti. L'intervento dovrebbe tradursi in una riduzione dell'aliquota contributiva da circa il 27 al 25%. Altro capitolo cardine della manovra sara' quello dei dipendenti pubblici: "Da sette anni - ha ricordato il premier - i dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato. Lavoriamo perche' sia sbloccato il loro adeguamento salariale". Adeguamento (che potrebbe valere fino a circa due miliardi a regime) che pero' andra' legato "anche a incentivi di merito, come per i dirigenti. Questo richiede un cambio di mentalita' molto complicato ma ci stiamo arrivando". All'Aran, tra l'altro, e' gia' aperto un tavolo con i sindacati, al quale si sta discutendo anche della possibilita' di far tornare alcuni temi (come l'orario di lavoro) alla contrattazione anziche' alla legge. A pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico, Renziapprofitta del salotto di Bruno Vespa anche per annunciare che sara' rinnovato il bonus (di 500 euro quest'anno) per la formazione dei 'prof'. Il bonus, ha detto, "continuera' per gli insegnanti e i professori, sara' rinnovato: un piccolo contributo per formarsi. Se fai l'insegnante e' giusto che lo Stato riconosca la tua funzione". 

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 4