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Pubblicato il 10/01/2016 08:08

Renzi: sulle riforme decideranno gli italiani col referendum

"Il 2016 si annuncia molto complicato a livello internazionale", ma l'Italia oggi "e' piu' stabile politicamente" e potra' quindi affrontare con fiducia tutte le sfide a partire dal referendum costituzionale di ottobre nel quale "gli italiani decideranno" se il ddl Boschi che abolisce il bicameralismo perfetto "andra' bene o no". Lo scrive Matteo Renzi nella prima e-news agli iscritti del Pd del 2016, in cui indica anche alcune priorita' nell'agenda politica di gennaio tra le quali non compaiono le unioni civili da lui citate, invece, nella conferenza di fine anno il 29 dicembre scorso. Renzi parte dalla cornice internazionale, con un 2016 che "si annuncia molto complicato" per il "quadro globale frastagliato" e per le "tensioni vicino a casa nostra". "L'Italia c'e' - dice - e fara' la sua parte, con la professionalita' delle proprie donne e dei propri uomini e insieme agli alleati". Ma anche il quadro europeo e' complicato: "La crisi dei migranti, lo stallo delle elezioni spagnole, le tensioni per le nuove leggi polacche, il referendum inglese, il post-emergenza greco, l'ondata populista lepenista in Francia". E rivolgendosi piu' a Juncker e Dijsselbloem che agli iscritti del Pd, Renzichiosa: "Davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilita' in piu' o in meno dell'Italia?". Per questo il premier smentisce "le dotte dissertazioni sulla possibile rottura con Bruxelles": "Non scherziamo, amici - scrive - l'Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo: al massimo alza la mano, e fa qualche domanda" come all'ultimo Consiglio europeo. Renzi rivendica poi i buoni risultati interni sul fronte economico e occupazionale negando che derivino da "fattori esterni". Il merito, ribadisce, e' delle riforme, come il Jobs act, che "se fatte bene, servono". E lo dimostra il fatto che mentre lo spread dell'Italia e' diminuito, quello della Spagna e' salito. Cio' e' accaduto perche' "l'Italia oggi e' piu' stabile e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque e' piu' credibile". E qui il premier torna a "punzecchiare" la stampa che non si e' comportata come lui avrebbe voluto, dando spazio ai "gufi" presenti nelle slide della Conferenza di fine anno, anziche' "ai risultati ottenuti dal governo". "Sarebbe fantastico", ha aggiunto, se i media si comportassero diversamente. Ma al di la' di questo, il 2016 puo' segnare un aumento della credibilita' del Paese se andranno in porto altre riforme come quella costituzionale lunedi' al voto della Camera. Dopo l'ulteriore e rapida seconda lettura conforme di Senato e Camera, "ragionevolmente a ottobre ci sara' il referendum finale - avverte - e saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no". Il "nostro progetto", sottolinea Renzi, con i si' che serviranno a legittimare la sua azione di governo come aveva gia' detto alla Conferenza di fine anno. La riforma e' la prima delle 10 priorita' di gennaio cheRenzi indica ("di cui leggete poco o niente sui media tradizionali", aggiunge polemicamente). Tra queste: l'approvazione di alcune leggi da parte del Parlamento, come il codice degli appalti, iniziative governative o la presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Mancano invece le unioni civili, dal 26 in Aula al Senato e non si fa piu' alcun cenno alla depenalizzazione del reato di clandestinita'. Il ddl Cirinna' diventa meno un punto dell'agenda strettamente di governo e viene affidato alla dinamica parlamentare. E nell'annunciare la Direzione del Pd, il prossimo 22 gennaio, non ci sono all'odg le unioni civili, bensi' le amministrative e un'iniziativa sulla formazione politica che coinvolgera' 300 giovani under 35. Nella sua e-news il premier annuncia anche a breve "un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali hanno intenzione di realizzare in Italia". "Il meglio - assicura - deve ancora venire".

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