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Pubblicato il 03/01/2014 22:10

Riforma elettorale, si cerca l'accordo

l'aria che tira, riforma elettorale

La scelta della legge elettorale tiene banco nel panorama politico. Ncd 'vota' il modello dei sindaci, Sc il Mattarellum corretto, il sistema spagnolo tenta FI (e anche qualche parlamentare M5s). Il 'tris' di proposte di Matteo Renzi sta facendo discutere parecchio. Intanto su un punto Pd e Alfano concordano: il si' della Camera deve arrivare a febbraio. Una "soluzione" nella maggioranza sulle riforme si trovera', si mostra ottimista Enrico Letta. E' fondamentale farle, ribadisce il premier, "perche' il Paese possa avere istituzioni in grado di decidere". Dunque, e' un'iniziativa "buona e importante" quella assunta da Renzi con le tre proposte agli altri partiti: non si puo' restare senza una legge elettorale. E proprio sul 'timing' il segretario Pd non e' disposto a transigere: un calendario degli incontri con gli altri partiti ancora non c'e', ma c'e' la disponibilita' di quasi tutti (i 5 Stelle vogliono tenersi fuori) a svolgerli, come intenzione di Renzi, subito dopo l'Epifania, per poter siglare un'intesa politica a gennaio. La piu' "ampia" possibile. "E trasversale", spiega la responsabile Riforme del Pd Maria Elena Boschi. Ma in ogni caso, senza lasciarsi impantanare. E dunque con chi, di maggioranza o opposizione, assicuri i numeri per approvarla in Parlamento. "Per noi sarebbe importante avere anche il si' di Forza Italia", dice Angelino Alfano. Il Nuovo centrodestra resta ancora convinto che un'intesa vada trovata innanzitutto tra gli alleati di governo: niente maggioranze trasversali. Ma cio' non vuol dire, spiega il vicepremier, tenere fuori Berlusconi. Al contrario. Purche' sia chiaro che per Ncd e' inaccettabile la proposta del Cavaliere: un election day il 25 maggio per le politiche con le europee. Ben venga dunque l'accelerazione impressa da Renzi: incassare la legge elettorale e avviare la riforma del bicameralismo entro maggio "rafforzerebbe" il governo davanti ai cittadini, sostiene Alfano, ma non si pensi, avverte, di stringere i tempi "per anticipare il voto". Nel merito, Ncd insiste sul modello dei sindaci: le altre due proposte di Renzi non sono praticabili, spiega Maurizio Lupi. In particolare, il modello spagnolo, gradito a Fi, "porterebbe da un sistema bipolare a uno bipartitico". Ma e' valido quanto gli altri due, sostiene Renzi, perche', se corretto con il premio al 15% e soglia di sbarramento, garantirebbe la governabilita'. Il modello spagnolo 'renziano' non convince i 5 Stelle, che pure sono firmatari di una proposta di legge proprio di tipo ispanico. Le correzioni proposte dal Pd sono una "fregatura", sostiene Danilo Toninelli. Ma in ogni caso appare difficile convincere il M5S. Le timide aperture al dialogo di alcuni parlamentari ("Se il Pd e' in grado di conquistarsi consenso, siamo disponibili a votare", ha detto Nicola Morra) vengono stroncate sul nascere da Beppe Grillo, che annuncia la propria 'road map': entro febbraio i centomila iscritti al Movimento voteranno on-line la proposta 5 Stelle di legge elettorale, che sara' presentata pero' nella prossima legislatura, perche' questo Parlamento non e' "legittimo" e nessuna discussione e' possibile con i deputati "abusivi" scelti col Porcellum. Intanto, alla Camera l'8 dicembre un ufficio di presidenza scandira' il calendario dei lavori della commissione Affari costituzionali sulla legge elettorale. Ma, avverte il relatore Francesco Paolo Sisto, non si potra' votare un testo prima della pubblicazione delle motivazioni della Consulta.

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