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Pubblicato il 22/11/2016 21:09

Sale lo scontro intorno al Referendum Costituzionale

Qualora il voto degli italiani all'estero si rivelasse determinante per la vittoria del Si' al referendum, il comitato per il No e' pronto a fare ricorso e impugnare il risultato. L'annuncio arriva a dodici giorni dal voto, dai "professori" che si oppongono alla riforma costituzionale del governo Renzi. E surriscalda ancor piu' un clima che registra la 'denuncia' di Silvio Berlusconi: i vertici di Mediaset, afferma l'ex premier, sono per il Si' perche' temono una "ritorsione" del governo.

Lorenzo Guerini, in un'intervista a Bloomberg, dice: se vince il Si' il governo va avanti "fino a fine legislatura" a febbraio 2018, mentre se prevale il No, "se c'e' la volonta' politica", si puo' "lavorare su una nuova legge elettorale in breve tempo e andare alle elezioni entro l'estate del 2017". Parole, precisa poi Guerini, "forzate" dalla testata americana: "Ho semplicemente detto che con il No ci sarebbe piu' instabilita'" ma indire le elezioni "e' prerogativa del Presidente della Repubblica". Ma Berlusconi scommette che lo scenario delle urne non si verifichera', perche' "Renzi ha una maggioranza" e "i parlamentari saranno attaccati alla sedia". Permettera' che si faccia un governo per la legge elettorale? "Non tocca a me decidere, il Parlamento e' sovrano", risponde il premier al Quotidiano nazionale. Ma, notano fonti della maggioranza, Renzi restera' segretario del Pd e in quanto tale avra' comunque un ruolo rilevante nella partita del dopo (per la quale in Parlamento si continuano a ventilare le ipotesi piu' diverse, dal Renzi-bis a un governo di scopo guidato da un ministro, a un governo istituzionale guidato da Pietro Grasso). Ma il Si', scommette Renzi, vincera' grazie alla "maggioranza silenziosa" di chi votera' sul merito senza farsi "fregare" dalle bugie, dagli "insulti" . E mentre il comitato per il No lancia l'allarme e ventila ricorsi sul voto all'estero "che non e' libero ne' segreto", e' il presidente di Confindustria a rilanciare la preoccupazione per le ripercussioni del voto sul fronte economico. "A livello internazionale - dice Vincenzo Boccia - si sta speculando un po' troppo sulle questioni italiane e questo non e' positivo".

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