L'avvertimento di Giorgia Meloni e la contrarieta' di Silvio Berlusconi alle primarie non fermano Matteo Salvini. Il segretario della Lega Nord non solo conferma l'intenzione di voler "ascoltare i romani", ma non esita a bocciare ancora una volta la corsa di Guido Bertolaso al Campidoglio: "A me non lo ordina il medico di appoggiare uno che dice certe cose sui Rom", mette in chiaro il leader dei Lumbard tracciando un solco ancora piu' profondo tra la Lega e l'ex capo della protezione civile. E per nulla intimorito dal rischio di mettere seriamente in pericolo l'intesa con Forza Italia e Fdi, il segretario leghista da' mandato ai vertici romani di andare avanti nell'organizzazione della consultazione popolare. Il programma prevede per il prossimo week end nella Capitale l'istallazione di un gazebo per ogni Municipio in cui i cittadini potranno esprimere un giudizio sulle candidature proposte. L'intenzione - fanno sapere dal quartier generale della Lega - e' quello di sottoporre poi i risultati al Cavaliere e alla Meloni. La convinzione dei leghisti infatti e' che saranno proprio i cittadini a bocciare Bertolaso percepito, secondo i lumbard, come un nome legato al passato ed incapace di incarnare il cambiamento di cui ha bisogno il Campidoglio. Ma il veto di Salvini sull'ex numero uno della Protezione Civile rischia di rompere il precario equilibrio della coalizione. Chi non e' disposta a scendere a compromessi e' la leader di Fratelli d'Italia pronta a rompere ogni accordo di fronte all'irremovibilita' di Salvini: "Sono disorientata - ammette- Non capisco perche' a Roma si stia perdendo tempo, mentre in altre citta' non e' lo stesso". L'ex ministro ci tiene poi a mettere i puntini sulle "i" ricordando come il suo partito fu il primo a proporre la consultazione popolare: "Ho proposto piu' volte di fare le primarie di coalizione, cosi' forse oggi avremmo definito o staremmo per definire tutti i nostri candidati alle Comunali". L'atteggiamento del Carroccio ha come effetto quello di alzare la tensione anche con Forza Italia. Berlusconi non solo non ha mai fatto il tifo per le primarie ma, nonostante il veto di Salvini, continua a ribadire che Guido Bertolaso resta l'unica soluzione in campo. Mercoledi' potrebbe essere la giornata decisiva per capire le sorti della coalizione. Il segretario della Lega sara' a Roma per visitare un campo rom e non e' escluso che possa incontrare Berlusconi. E sempre quel giorno e' prevista la riunione della commissione Matteoli sulle candidature del centrodestra. I piu' maligni sostengono che se la Lega riuscira' ad incassare alcune citta' (una su tutte e' Novara) potrebbe ammorbidire la sua posizione su Roma. In realta' i leghisti appaiono ben disposti a far sentire la loro voce correndo anche il rischio di ritrovarsi senza alleati, anzi pare che la Lega a Latina voglia proprio correre da sola preferendo le liste civiche a Fi e Fdi. Il muro alzato da leader lumbard contro Bertolaso coglie di sorpresa poi il diretto interessato che, ospite di un forum su Repubblica.it, non esita a ricordare i complimenti che ricevette dal leader leghista: "Gli dissi che mi lusingava il suo appoggio anche se politicamente possiamo avere idee diverse - ricorda l'ex sottosegretario - e lui mi rispose di voler puntare su di me" per la vittoria. Salvini pero' non e' l'unica grana per l'ex capo della protezione civile. Sul piede di guerra infatti sono anche i cittadini dell'Aquila che non hanno gradito per nulla il passaggio dedicato al capoluogo abruzzese: "Non me ne vogliano i cittadini dell'Aquila, ma Roma e' una citta' terremotata". Parole che hanno suscitato la reazione di alcune associazioni:"Ma non ti vergogni neanche un po'?", gli chiedono in una lettera. Pronta la replica del diretto interessato: "Non solo non mi vergogno ma sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto all'Aquila".
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