Lo scontro tra Ap e Pd, l'incrocio con il ddl riforme e il rischio che, con all'orizzonte la sessione di bilancio, il testo possa slittare: le unioni civili. La commissione Giustizia del Senato, benche' il ddl non fosse all'ordine dei lavori, diventa teatro di un nuovo scontro, con FI e Ap in prima linea, sull'intervista rilasciata dalla relatrice Monica Cirinna' al Corsera.Sul ddl, nelle previsioni di Pd e governo, si deve 'chiudere' entro il 15 ottobre ma l'ostruzionismo finora registrato in commissione da parte di Ap e FI, e i 1260 emendamenti ancora da votare, rendono l'iter impervio. E ad accrescere le difficolta' c'e' l'incrocio con il ddl riforme, che in Aula a Palazzo Madama ha la precedenza: con la capigruppo al Senato che, a testimonianza di come i due nodi siano ancora cronologicamente legati, oggi non ha calendarizzato ne' il ddl Boschi ne' quello Cirinna'. Nel Pd, nel frattempo, avanza l'ipotesi di un approdo in Aula del ddl senza mandato al relatore.
C'e', infatti, il rischio che i centristi riversino su un tema-bandiera il desiderio di 'alzare la posta' del loro sostegno al governo, visti i malumori interni che da giorni serpeggiano nel partito - e nel gruppo a Palazzo Madama dove i filo-renziani sono una sparuta pattuglia - per una condotta, da parte di Alfano, giudicata troppo filo-governativa. Tanto che c'e' chi, come Carlo Giovanardi, ieri minacciava di non dare piu' la fiducia al governo a se il ddl Cirinna' passera' senza ulteriori modifiche. Modifiche sulle quali il Pd non vuole comunque cedere, come spiegato dalla stessa Cirinna' in un'intervista al Corsera che ha scatenato l'ira di FI e centristi. "Ci accusa di non voler dare diritti, non e' vero. E poi una relatrice non risponde agli ordini di partito", protesta Giovanardi. "Dice il falso, si scusa o si dimetta", la incalza il senatore azzurro Lucio Malan, portando il caso direttamente in commissione. Poi, le scuse di Cirinna', che parla di "incidente comunicativo", fanno rientrare lo scontro. Uno scontro che, in termini numerici, il Pd puo' comunque aggirare con una maggioranza trasversale con M5S. Ma con il rischio che le tensioni con Ap, il giorno dopo, accrescano ulteriormente.
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