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Pubblicato il 22/01/2016 10:10

Un albo nazionale per i dirigenti della sanita' italiana

Un albo nazionale per i dirigenti della sanita' italiana, che potranno accedervi solo dopo regolare concorso, con una commissione di cinque esperti "di comprovata competenza" che ne valutera' i titoli. Da questo albo le commissioni regionali trarranno una terna da cui individuare il direttore generale della Asl. E' quanto prevede il decreto legislativo in materia di dirigenza sanitaria approvato ieri in Consiglio dei Ministri. Un provvedimento fortemente voluto dal ministro Beatrice Lorenzin, e pensato per allentare la morsa della politica sulle nomine sanitarie. Tra le principali novita', il fatto che i direttori generali saranno sottoposti a valutazione dopo due anni, e, in caso di gravi motivi o di una gestione che presenta un disavanzo importante, entro 30 giorni dall'avvio del procedimento potranno essere rimossi. Il provvedimento riguarda i direttori generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale. L'elenco nazionale sara' istituito presso il ministero della Salute, e verra' aggiornato con cadenza biennale. Stessa cadenza per la commissione di cinque esperti "di comprovata competenza ed esperienza - si legge nel decreto - in particolare in materia di organizzazione e gestione aziendale, di cui due designati dal Ministro della salute, uno con funzioni di Presidente scelto tra magistrati ordinari, amministrativi, contabili e avvocati dello Stato, uno designato dall?Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e due designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano". Entro 4 mesi dall'insediamento la commissione dovra' stilare l'elenco. Per la selezione sono richiesti alcuni requisiti: avere meno di 65 anni, una laurea specialistica, una "comprovata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale, nel settore sanitario o settennale in altri settori, con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie", la frequenza di un corso di formazione appositamente allestito dalle Regioni entro 4 mesi dall'entrata in vigore del decreto. A questo punto, la commissione assegnera' un punteggio considerando tipologia e dimensione delle strutture in cui il candidato e' gia' stato dirigente (e eventuali provvedimenti di decadenza, e i titoli accademici (fanno punteggio attivita' di docenza a livello universitario, pubblicazioni scientifiche, dottorati, master ecc.). Il punteggio massimo e' di 100 punti, e potranno accedere all'elenco nazionale i candidati con almeno 75 punti.

Il passo successivo e' la selezione del direttore generale: le Regioni pubblicano un avviso pubblico, e una commissione regionale, con esperti indipendenti e uno indicato dall'Agenas, effettua la valutazione per titoli e colloquio dei candidati, proponendo infine al presidente della Regione una terna di candidati. Il presidente sceglie, e il provvedimento di nomina viene pubblicato ("e motivato", precisa la legge) sul sito della Regione. La durata dell?incarico di direttore generale non può essere inferiore a tre anni e superiore a cinque anni. Altro capitolo, quello della valutazione: entro 4 mesi in Conferenza Stato-Regioni dovranno essere definiti i criteri e le procedure, che dovranno tener conto "del raggiungimento di obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi", con particolare riferimento "all?efficienza, all?efficacia, alla sicurezza, all?ottimizzazione dei servizi sanitari e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari e di bilancio concordati", oltre alla garanzia dell'applicazione dei Lea e all'adempimento degli obblighi di trasparenza e di appropriatezza prescrittiva. Nelle forche caudine del bilancio, in sostanza, dovranno passare i direttori generali gia' nel corso del mandato: "Trascorsi 24 mesi dalla nomina di ciascun direttore generale", si legge nel decreto, la regione "verifica i risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi", e in caso di esito negativo dichiara, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, "la decadenza immediata dall?incarico con risoluzione del relativo contratto". Tempi ancora piu' rapidi in caso di "gravi e comprovati motivi" o se "la gestione presenta una situazione di grave disavanzo o in caso di manifesta violazione di legge o regolamenti o del principio di buon andamento e di imparzialità dell?amministrazione, nonché di violazione degli obblighi in materia di trasparenza previsti dalle disposizioni vigenti": in questi casi la regione provvede, "entro trenta giorni dall?avvio del procedimento, a risolvere il contratto, dichiarando l?immediata decadenza". A cascata, anche il direttore generale dovra' poi nominare direttore amministrativo e direttore sanitario attingendo da "elenchi regionali di idonei, anche di altre regioni, appositamente costituiti, previo avviso pubblico e selezione per titoli e colloquio, effettuati da una commissione nominata dalla regione"

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