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Pubblicato il 31/03/2014 11:11

Allarme cassa integrazione, a rischio 130 mila posti di lavoro

osservatorio, cassa integrazione

Se si supera la cassa integrazione in deroga, come ha annunciato di voler fare il governo, e tutti i lavoratori in cigd perderanno il lavoro ci saranno almeno 130 mila nuovi lavoratori disoccupati. E' l'allarme lanciato dall'associazione Lavoro & Welfare che promuove per domani un momento di riflessione su 'La cassa integrazione: che cos'e', come funziona, chi la finanzia, come si puo' riformare' le cui conclusioni sono affidate al presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano. Nel documento elaborato per l'occasione si ripercorre il funzionamento degli ammortizzatori sociali paragonando il modello italiano con la normativa degli altri paesi europei. "L'importo totale delle prestazioni erogate durante l'anno 2012 per trattamenti di integrazione salariale straordinaria in deroga- si legge- ammonta a 815 milioni di euro, la copertura per la contribuzione figurativa e' pari a 691 milioni di euro e i contributi incassati risultano di 35 milioni di euro. La media Ue dei contributi versati da datori di lavoro e lavoratori e' del 56,8% del totale delle entrate dei sistemi di protezione, mentre il finanziamento pubblico rappresenta il 39,1%. In Italia la quota di risorse pubbliche e' piu' alta e rappresenta il 43,8% e l'incidenza dei contributi sociali e' pari al 54,4%: piu' nel dettaglio, si legge nel documento, i contributi a carico dei datori di lavoro rappresentano il 39% (oltre la media Ue del 36,7%) mentre quelli a carico dei lavoratori e' del 15,6% (media Ue 20,1%).

L'Italia per la spesa per gli ammortizzatori "si colloca all'ultimo posto dei paesi piu' sviluppati", ma in rapporto al Pil la spesa risulta nella media europea. Bassi risultano invece gli investimenti nei sussidi di disoccupazione: la spesa in Italia e' pari allo 0,8% del Pil, quando la media Ue e' del 1,7%. Lavoro &Societa' rileva poi che le ore di cassa degli anni della crisi (2008-2013) evidenziano che lo spessore della crisi e' "il piu' profondo di sempre dalla nascita della Repubblica "e che il ruolo di compensazione della cassa integrazione "ha funzionato, sostenendo lavoratori e imprese. I lavoratori coinvolti hanno avuto una decurtazione del proprio salario intorno a 8 mila euro l'anno ciascuno al netto delle tasse e il sistema economico ha dovuto rinunciare a circa 4 miliardi l'anno. Insomma, tirando le conclusioni, il ruolo della cassa "e' stato positivo" e quella in deroga ha permesso di intervenire "in situazioni economiche gravi in settori non coperti dalla normativa della cigs". Inoltre "il sistema di protezione sociale nel nostro Paese non presenta un costo maggiore rispetto al resto dei paesi Ue".

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