Nel triennio 2012-2014 aumenta la quota di imprese beneficiarie di un sostegno pubblico per l'innovazione: è il 23,6% contro il 20,7% del periodo precedente. E' quanto si legge nel report dell'ISTAT "L'innovazione nelle imprese". A livello dimensionale, la frequenza delle imprese beneficiarie aumenta tra le grandi, salvo nelle costruzioni, dove la tendenza è opposta e vede le piccole imprese ricorrere maggiormente al sostegno pubblico. Il settore che ottiene più frequentemente forme di sostegno pubblico è l'industria: le imprese industriali beneficiarie sono il 27,1% contro il 19,3% nelle costruzioni e il 18,4% nei servizi. Nell'industria i settori ove è più presente il sostegno pubblico sono i produttori di autoveicoli (59,2%) e le imprese alimentari e delle bevande (40,0%). Nei servizi, i principali sono la Ricerca e Sviluppo (48,5%), gli studi di architettura (33,3%) e i produttori di computer e prodotti di elettronica (32,9%). Il sostegno pubblico è fornito soprattutto dalle amministrazioni locali e regionali: nel complesso, il 17,6% delle imprese innovatrici ha dichiarato di aver ricevuto questo tipo di incentivi, mentre si riduce al 7,0% la quota di imprese che ha beneficiato di incentivi nazionali e al 4,0% quella che ha ottenuto un sostegno da parte dell'Unione europea.
La dimensione di impresa continua ad avere un ruolo importante nella scelta della tipologia di sostegno richiesto. Differenze marcate tra classi dimensionali si riscontrano rispetto agli incentivi nazionali (ottenuti dal 16,6% delle grandi imprese contro il 5,5% delle imprese con 10-49 addetti) e a quelli europei (ricevuti dal 13,4% delle grandi contro il 3,1% delle piccole), mentre la quota di imprese con incentivi locali e regionali non sembra avere alcuna relazione con la dimensione aziendale. A livello settoriale, è l'industria a ottenere più frequentemente forme di sostegno pubblico da parte delle amministrazioni centrali e locali, mentre sono le costruzioni e i servizi ad avere una frequenza leggermente superiore di imprese che fanno ricorso agli incentivi europei. In particolare, con riferimento al sostegno europeo, i settori che ne fanno più uso sono i servizi ad alta intensità di conoscenza (ricerca e sviluppo, produzione di software e di altri servizi informatici, studi di architettura e ingegneria), alcuni dei settori industriali storicamente innovativi (la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e il chimico) e le grandi imprese del settore estrattivo e della fornitura di energia elettrica
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