Contraffazione alimentare e contrabbando di prodotti del tabacco sottraggono risorse al mercato legale pari a circa 4 miliardi di euro e mandano 'in fumo' oltre 20 mila posti di lavoro. Il dato allarmante e' emerso dal Convegno sulla difesa della filiera agroalimentare italiana promosso da Confagricoltura e Fondazione Open, che si svolge oggi nell'ambito di Expo Milano 2015. Acquistare prodotti contraffatti o di contrabbando significa infatti non solo consumare beni che non corrispondono alle caratteristiche proprie del prodotto genuino e che, quindi, possono essere dannosi per la salute (o piu' dannosi, nel caso dei prodotti del tabacco), ma anche arrecare un danno economico al Paese (entrate erariali e posti di lavoro) e al sistema produttivo in generale. Secondo un sondaggio Format per il Mise, su 1.000 imprese agroalimentari con piu' di 10 addetti - viene ricordato in un dossier sul tema realizzato da Confagricoltura - quasi 1 azienda su 2 (il 41,8%) ha subito almeno una contraffazione di propri prodotti in Italia. Nelle imprese con almeno 250 dipendenti il fenomeno cresce: tre quarti di esse dichiarano di essere state vittime di contraffazione. Nel 2012, la contraffazione agroalimentare in Italia equivaleva a una produzione lecita di oltre 3 miliardi di euro, per un valore aggiunto poco superiore al miliardo e corrispondente a oltre 21 mila posti di lavoro (dati Censis). Nello stesso anno, il fatturato stimato della vendita in Italia di prodotti agroalimentari contraffatti ammontava a circa 1 miliardo (1.035 milioni di euro). Purtroppo, ad oggi la situazione non sembra essere migliorata: la contraffazione agroalimentare resta seconda solo a quella dell'abbigliamento (2.243 milioni) e dei Dvd/cd audio e video (1.786 milioni).
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: