Le iscrizioni agli istituti tecnici, negli ultimi 25 anni, hanno subito un lungo declino a vantaggio delle iscrizioni nei licei. Questo il quadro che e' emerso nel corso del convegno 'Innovare l'istruzione tecnica secondaria e terziaria', svoltosi questa mattina a Palazzo Lombardia alla presenza dell'ex premier Romano Prodi, del sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, del presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, dell'assessore lombardo all'Istruzione Valentina Aprea e del presidente dell'associazione Treelle Attilio Oliva. In sostanza, secondo la ricerca presentata, nell'anno scolastico 1990-91 gli alunni iscritti agli istituti tecnici erano il 46%, mentre quelli nei licei il 33%. Nel 2014-15 la situazione si e' completamente ribaltata: gli iscritti ai licei sono il 48%, mentre quelli agli istituti tecnici il 32%. E, negli stessi anni, i diplomatici tecnici si sono ridotti da 230mila a 156mila, cioe' -74 mila. Tra le ragioni del declino vengono individuate una 'mission' incerta e la perdita dell'indentita' di base basata sul forte raccordo con le aziende
Inoltre in Italia permane una grande anomalia rispetto all'Europa, causata dall'assenza di una offerta di Istruzione tecnica superiore breve. Gli Istituti tecnici superiori (ITS), che avrebbero dovuto assicurare un'alternativa alla frequenza dell'Universita', non sono ancora riusciti a decollare, tanto che a 7 anni dalla loro istituzione contano appena 4.000 iscritti, un numero del tutto irrilevante rispetto ai giovani che si avviano all'istruzione universitaria. Nel suo intervento al convegno, Romano Prodi ha parlato del crollo delle iscrizioni degli istituti tecnici, sottolineando che "c'e' da rifare la mentalita' dei genitori" perche' "oggi la scuola tecnica e' ritenuta la scuola degli immigrati". E questo e' "il segno di una vera e propria incomprensione sociale". Secondo l'ex premier "occorre fare" una grande campagna pubblicitaria "per rendere la scuola tecnica piu' attrattiva, lanciando un messaggio di dignita' sociale della scuola tecnica che io ritengo il futuro del Paese". Prodi indica come modello quello della Germania e delle sue scuole commerciali e tecniche che, nell'alternanza scuola-lavoro, richiedono due anni di frequenza a tempo pieno o 3-4 anni di formazione part-time. Attualmente il settore dell'istruzione terziaria in Germania conta complessivamente 241 scuole commerciali e tecniche, o istituzioni similari, e 182 universita' di stampo accademico. Del totale degli allievi appartenenti al settore dell'istruzione terziaria, 1.733.000 studenti (il 66%) sono iscritti alle universita', e 880.000 (34%) all'altra. Da parte sua, il presidente Rocca ha chiesto di "preparare i profili del futuro e non del passato". Inoltre bisogna dare ai presidi "i mezzi necessari perche' in questo momento fanno il mestiere piu' difficile di tutti". Infine, Faraone ha ricordato che gli ITS non si sono sviluppati perche' "tutto il sistema dell'istruzione andava in una direzione opposta". Tuttavia "pensiamo che nei prossimi anni ci sara' un'espansione degli ITS, vedremo che i loro numeri saranno piu' alti"
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